L'Arc de Triomphe a Parigi - Ansa
Parigi da oggi rallenta: sono stati introdotti infatti da questa mattina i nuovi limiti di velocità che consentono al massimo 30 chilometri all’ora per il traffico veicolare. Il provvedimento riguarda quasi tutte le strade cittadine, con l’eccezione di alcune grandi arterie dove il limite rimane a 50 km/h : il boulevard des Maréchaux, una parte del lungo Senna, il bois de Boulogne e di Vincennes, e quattro grandi assi cittadini, fra cui gli Champs-Elysees. Esentata anche la circonvallazione attorno a Parigi, che mantiene i 70 km/h di circolazione nonostante i piani iniziali fossero di ridurre la velocità anche qui.
Non si tratta di una sorpresa: la politica fortemente ecologista della sindaca Anne Hidalgo ha mantenuto la promessa di modificare la viabilità cittadina, e la mossa di ridurre il limite di velocità a 30 km orari in città ha incontrato anche il favore dei parigini (superiore al 55% secondo i sondaggi). Già da anni questo provvedimento del resto è stato introdotto in altre città francesi come Montpellier, Grenoble e Tolosa.
«Puntiamo ad una maggiore sicurezza stradale» ha spiegato David Belliard, vice sindaco per la trasformazione degli spazi pubblici, i trasporti e la mobilità. «Abbassando la velocità globale, si fluidifica il traffico, diminuendo gli effetti delle accelerazioni e decelerazioni, e quindi dell'inquinamento sonoro», ha spiegato Belliard a Le Figaro. «Abbiamo tre obiettivi – ha aggiunto - migliorare la sicurezza dei pedoni, perché la grande maggioranza degli incidenti mortali è provocata da auto, camion e scooter che vanno troppo forte; ridurre il rumore, che è un vero problema di sanità pubblica; rendere più pacifica la città, diminuendone lo stress». Si stima che l'insieme delle modifiche strutturali della città porterà infatti a un calo degli incidenti del 25%.
La scelta di rallentare la velocità in una città assediata dal traffico come in quasi tutte le grandi metropoli mondiali però solleva anche molti dubbi, in particolare riguardo all’efficacia ambientale del provvedimento. Andare più piano non migliorerà la qualità dell’aria, in quanto le auto sono più inquinanti a 30 all’ora rispetto che a 50, visto che i motori termici rendono di più a velocità più elevate e che i motori restaranno accesi per più tempo per percorrere lo stesso percorso. «Se si va più piano, l’inquinamento aumenta», spiega Tony Renucci a capo dell’associazione “Respire”, «e anche frenate e ripartenze continue non aiutano a combattere l’inquinamento. La cosa certa è che una velocità ridotta rappresenta senza dubbio una maggiore sicurezza per un pedone, con il rischio di morire investito che crolla dall’80 al 10 per cento a questa velocità».
Il partito degli scettici insomma è abbastanza ampio, ed è ingrossato da chi accusa la sindaca Anna Hidalgo di favorire i ricchi del centro, visto che gli ingorghi si sposteranno in periferia. Inoltre, c’è il rischio che aumentino anche le tariffe dei taxi, visto che i prezzi parigini sono stabiliti in base ai chilometri percorsi se si viaggia a più di 30 km/h, o al tempo impiegato se la velocità è più bassa di quella soglia. Anne Hidalgo aveva già trasformato diverse aree di Parigi in zone pedonali, aumentando il costo dei parcheggi per auto e moto e continuato ad abbassare i limiti di velocità per le aree più interne. Tutte mosse mirate per rendere "scomoda" la capitale ai mezzi di trasporto a motore. Di certo da oggi per i parigini sarà più conveniente scegliere una bicicletta invece che rimanere imbottigliati nel traffico che si prospetta sempre più lento.