mercoledì 11 maggio 2011
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Un ordine ai telegiornali di riequilibrare subito il tempo tra forze di maggioranza e di opposizione e in particolare a dare spazio a premier e ministri solo per le loro attività nell’esecutivo. Non come candidati alle amministrative. E una multa da 100mila euro al Tg1. Sono le decisioni prese ieri dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom), dopo aver esaminato gli esposti presentati e i dati del monitoraggio sul pluralismo politico relativi alla penultima settimana di campagna elettorale (1-7 maggio).Proprio alla vigilia del primo cda della nuova gestione Rai. E all’indomani della "minaccia" di Pier Luigi Bersani di salire sui tetti della sede dell’organismo di controllo, se non fossero stati accolti i ricorsi di Pd e Udc. Ipotesi scongiurata. Anzi, ironizzano quattro commissari Agcom – Stefano Mannoni, Antonio Martusciello, Roberto Napoli ed Enzo Savarese – il segretario del Pd «non ha avuto bisogno di fare questa fatica, perché è passato con il tappeto rosso dalla porta principale». Alle testate giornalistiche televisive l’authority presieduta da Corrado Calabrò chiede, dunque, un «immediato riequilibrio» tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione, con l’impegno a dedicare agli esponenti del esecutivo un tempo «riferito solo alla loro funzione governativa, nella misura strettamente indispensabile per assicurare la completezza e l’imparzialità dell’informazione», in particolare «per il presidente del Consiglio», che è anche capolista a Milano. Questa la posizione assunta e resa nota con un comunicato.Non solo. La sanzione da 100mila euro al Tg1 viene motivata con «l’inadeguata osservanza dell’ordine e dei richiami rivoltigli in precedenza» in materia di par condicio. Non ci sta Augusto Minzolini che, in una lettera alla Lei, cita i dati dell’Osservatorio di Pavia, i quali dimostrerebbero che nelle edizioni di massimo ascolto (quella delle 13 e quella delle 20) l’opposizione ha avuto più spazio nel Tg1. Le cose sarebbero cambiate con la morte di Benladen che avrebbe sovraesposto il governo e, in particolare, i ministri Frattini e La Russa. Ma non su questioni interne. La stessa lettura la dà il consigliere di amministrazione Rai Antonio Verro.Infine, anche l’emittente Sky, su esposto dell’Udc, viene invitata dall’autorità a «rispettare, nei confronti tra candidati sindaci e nella rappresentanza delle forze politiche, il principio di effettiva parità di trattamento e di pari opportunità di ascolto e visibilità». Un richiamo al rispetto del pluralismo, continua il comunicato dell’AgCom, è stato rivolto anche dal Corecom della Lombardia a emittenti locali e Tg regionali della Rai.Si dice fiducioso sull’immediata applicazione delle decisioni del Garante da parte della Rai il capogruppo del Pd in Commissione di Vigilanza Giorgio Merlo, vista la «credibilità del nuovo direttore generale», Lorenza Lei. «Bene l’AgCom» sull’eccessiva presenza del premier, dice l’udc Roberto Rao, anche lui capogruppo in Vigilanza. Che giudica però insoddisfacente l’intervento su Sky. Poco il «semplice richiamo preventivo, quando ormai sono già andati in onda i due "faccia a faccia" di Bologna e Napoli senza i candidati del Terzo Polo» e oggi e domani «sono previsti quelli di Milano e Torino con le stesse modalità». Provocatoria, invece, la domanda del capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: «Ora l’Autorità delle comunicazioni di quanto multerà Santoro per aver esibito più volte Massimo Ciancimino, pregiudicato e arrestato come calunniatore?».
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