Ancora sotto la media, ma con qualche miglioramento nei risultati, che inverte un trend negativo. È la fotografia scattata all’Italia dall’indagine internazionale Ocse-Pisa sui livelli scolastici di competenza dei quindicenni in lingua, matematica e scienze. Una rilevazione triennale presenta ieri mattina nella sede dell’Invalsi (l’Istituto di valutazione del sistema scolastico) in contemporanea a Parigi, sede dell’Ocse, cioè l’organismo internazionale che la realizza dal 2000 ogni tre anni ed è giunta alla sua quarta edizione.Risultati che soddisfano il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini che, commentandoli, parla di «risultati che ci rendono orgogliosi, anche perché le classifiche internazionali mettono il nostro Paese tra quelli che hanno avuto tra i più significativi miglioramenti».E in effetti nelle precedenti tre rilevazioni, l’Italia, oltre ad aver conseguito un dato nazionale al di sotto della media Ocse in tutti e tre i campi di indagine, aveva anche mostrato nelle prove del 2003 e del 2006 un peggioramento complessivo dei risultati, creando non poche polemiche e preoccupazioni all’interno del mondo della scuola. Con la rilevazione del 2009 il nostro Paese sembra poter tirare un sospiro di sollievo, anche se la strada da fare è ancora moltissima. Infatti, pur con i miglioramenti, i nostri quindicenni rimangono ancora sotto la media Ocse in tutti i campi d’indagine: la lingua italiana (486 il punteggio nazionale contro i 493 della media Ocse), la matematica (483 contro la media di 496) e le scienze (489 contro i 501).
La comprensione della lingua nazionale. Si tratta della quarta rilevazione, visto che nel 2000 il focus fu proprio sulle competenze linguistiche, ripetuto poi nel 2009. Il risultato ci vede recuperare il risultato di dieci anni fa dopo una curva decrescente che aveva gettato nello sconforto la scuola italiana.
I risultati di italiano per macroaree. Cinque le aree individuate, ancora una volta si nota come al Nord il risultato si collochi non solo sopra la media nazionale, ma anche sopra quella Ocse. Infatti, nel Nord-Ovest si ha un punteggio di 511 (contro i 486 nazionali e i 493 Ocse), mentre al Nord-Est si è a 504. In linea con la media nazionale il Centro (488), mentre nel Sud si ottengono 468 punti che scendono a 456 nel Sud-Isole. Ma non tutte le Regioni del Sud si collocano sotto la media nazionale. Fa eccezione la Puglia, che con 489 supera i 486 nazionali. In cima alla classifica si colloca la Lombardia con 522 punti, frutto anche di un lavoro, spiegano i responsabili dell’Invalsi, fatto negli istituti di formazione professionale.
Bene i licei, meno i professionali. È l’altro dato che emerge dall’indagine che coinvolge i quindicenni che frequentano la scuola o i corsi di formazione. E proprio nei licei si raggiunge per la comprensione del testo in lingua italiana il livello più alto (541), mentre le altre tre tipologie di istituti si collocano sotto la media nazionale: 476 ai tecnici, 417 ai professionali, 399 ai corsi professionali.
Più brave le ragazze, in italiano. È un dato che emerge spesso nelle indagini internazionali sulle competenze nelle diverse discipline: le studentesse ottengono risultati migliori rispetto ai loro colleghi maschi. E anche in questo caso il dato è confermato. Nella comprensione del testo, le ragazze ottengono un punteggio di 510 contro il 464 dei maschi. Situazione ribaltata per la matematica, in cui i maschi ottengono un punteggio di 490, mentre le ragazze si fermano a 475. Quasi paritaria la situazione in campo scientifico: 488 a 490, con una leggera prevalenza delle ragazze.
Le competenze in matematica. Anche in questo caso i quindicenni italiani si collocano ancora al di sotto della media Ocse, ma viene confermato il trend in crescita, aumentando il punteggio complessivo ottenuto rispetto al 2003 (+17 punti) e al 2006 (+21 punti). Si nota che in questo miglioramento il contributo maggiore viene dalle macroaree del Sud (+25 punti) e del Sud-Isole (+34).
Il punteggio per le scienze. Trend in crescita anche in questo settore, che, però, ha un solo raffronto con l’indagine 2006: in tre anni i quindicenni italiani hanno conquistato 13 punti in più.