Pace fatta tra le Procure di Salerno e Catanzaro. I due uffici giudiziari - dopo lo scontro sui fascicoli «Why Not» e «Poseidon» finito al Csm - hanno firmato un'intesa che «ha consentito il ripristino, mediante idonee iniziative processuali, delle condizioni per il pieno esercizio della giurisdizione». Lo sottolinea il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, in una nota trasmessa al presidente Giorgio Napolitano e i cui contenuti sono stati riferiti dal segretario della Procura generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo. Esposito richiama l'«alto auspicio», espresso nel comunicato del Quirinale del 4 dicembre a proposito dello scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro sull’inchiesta De Magistris, affinché «gli organi di vertice dell’ordine giudiziario volessero assumere specifiche iniziative dirette a superare la paralisi processuale».Il Presidente della repubblica
Giorgio Napolitano ha «vivamente apprezzato» la comunicazione dell’intesa tra le Procure di Catanzaro e di Salerno. La risoluzione, assunta dagli organi di vertice degli Uffici giudiziari nell'esercizio delle attribuzioni previste dalle disposizioni vigenti, costituisce un significativo passo verso il superamento della grave situazione di paralisi delle rispettive funzioni processuali creatasi a seguito dell'aspro contrasto tra le due Procure. Ora le inchieste «Why Not» della Procura di Catanzaro e quella di Salerno su presunti illeciti legati sempre alle inchieste del Pm De Magistris proseguiranno nelle rispettive competenze della procura calabrese e di quella campana. L'impasse è stata sbloccata grazie ad un doppio dissequestro degli atti compiuto innanzitutto dalla Procura generale di Catanzaro e successivamente da quella di Salerno, in seguito all' intesa raggiunta tra i responsabili dei due uffici giudiziari.