«Apochi giorni dall’avvio delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, ancora non c’è chiarezza sull’Insegnamento della religione cattolica. Il Miur intervenga al più presto per evitare ulteriore confusione, con inevitabili ricadute negative sugli studenti e le loro famiglie».
A lanciare l’allarme è Nicola Incampo, responsabile dell’area Irc del sito culturacattolica. it , che contesta un passaggio dell’allegato tecnico alla circolare 28 del 10 gennaio emessa dal Miur. Contraddicendo la stessa circolare, firmata dal direttore generale del Dipartimento per l’istruzione, Daniela Palumbo, che sul punto era chiara, l’allegato tecnico inserisce, tra i “contenuti del modulo d’iscrizione”, sia il modello per la scelta dell’Insegnamento della religione cattolica, sia quello per le attività alternative riservato ai non avvalentisi. In questo modo, contesta In- campo, si mette sullo stesso piano la facoltà di avvalersi dell’Irc e la scelta delle attività alternative, «che la norma pone su piani diversi». Come, correttamente, riportato dalla circolare 28 del 10 gennaio, il modulo sulla scelta dell’ora di religione va compilato «al momento dell’iscrizione », mentre quello per le attività alternative, deve essere compi-lato, soltanto dagli studenti che non si avvalgono dell’Irc, «all’inizio del nuovo anno scolastico». «Può sembrare una questione di poco conto ma così non è – precisa Incampo –. Dare, in contemporanea, i due moduli, potrebbe generare gravi anomalie, quali, per esempio, la formazione di classi intere di non avvalentisi, oppure la collocazione dell’ora di religione alla prima o all’ultima ora di lezione, con un inevitabile svilimento della materia. Gli studenti, a questo punto, sarebbero tentati di non avvalersi anche solo per saltare un’ora di scuola». L’urgenza di una correzione di rotta, invocata da Incampo, deriva dal fatto che, proprio in questi giorni, le scuole stanno procedendo alla “personalizzazione” del modulo d’iscrizione, la cui base è però costituita dal modello indicato dall’allegato tecnico predisposto dal Ministero. «Alcuni insegnanti – conclude Incampo – hanno denunciato che, nelle loro scuole, si vuole procedere con la compilazione dei due moduli in contemporanea. Per questo il Miur deve intervenire con celerità. Per evitare disagi alle scuole e alle famiglie».