giovedì 30 gennaio 2014
Incampo (culturacattolica.it): il Miur fa confusione su scelta e attività alternative.
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«Apochi giorni dall’avvio delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, ancora non c’è chiarezza sull’Inse­gnamento della religione cattolica. Il Miur intervenga al più presto per evitare ulteriore confusione, con i­nevitabili ricadute negative sugli stu­denti e le loro famiglie».

A lanciare l’allarme è Nicola Incampo, respon­sabile dell’area Irc del sito cultura­cattolica. it , che contesta un passag­gio dell’allegato tecnico alla circola­re 28 del 10 gennaio emessa dal Miur. Contraddicendo la stessa cir­colare, firmata dal direttore genera­le del Dipartimento per l’istruzione, Daniela Palumbo, che sul punto e­ra chiara, l’allegato tecnico inseri­sce, tra i “contenuti del modulo d’i­scrizione”, sia il modello per la scel­ta dell’Insegnamento della religio­ne cattolica, sia quello per le attività alternative riservato ai non avva­lentisi. In questo modo, contesta In- campo, si mette sullo stesso piano la facoltà di avvalersi dell’Irc e la scel­ta delle attività alternative, «che la norma pone su piani diversi». Come, correttamente, riportato dal­la circolare 28 del 10 gennaio, il mo­dulo sulla scelta dell’ora di religione va compilato «al momento dell’i­scrizione », mentre quello per le atti­vità alternative, deve essere compi-­lato, soltanto dagli studenti che non si avvalgono dell’Irc, «all’inizio del nuovo anno scolastico».  «Può sembrare una questione di po­co conto ma così non è – precisa In­campo –. Dare, in contemporanea, i due moduli, potrebbe generare gravi anomalie, quali, per esempio, la for­mazione di classi intere di non avva­lentisi, oppure la collocazione dell’o­ra di religione alla prima o all’ultima ora di lezione, con un inevitabile svi­limento della materia. Gli studenti, a questo punto, sarebbero tentati di non avvalersi anche solo per saltare un’ora di scuola». L’urgenza di una correzione di rotta, invocata da Incampo, deriva dal fat­to che, proprio in questi giorni, le scuole stanno procedendo alla “per­sonalizzazione” del modulo d’iscri­zione, la cui base è però costituita dal modello indicato dall’allegato tecni­co predisposto dal Ministero. «Alcuni insegnanti – conclude In­campo – hanno denunciato che, nelle loro scuole, si vuole procede­re con la compilazione dei due mo­duli in contemporanea. Per que­sto il Miur deve intervenire con ce­lerità. Per evitare disagi alle scuole e alle famiglie».

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