sabato 25 agosto 2018
Viabilità, lavoro, turismo: le sfide da vincere con l'inizio di settembre. Intanto si attende la lista degli indagati
Ansa

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1. IL PONTE A giorni il piano di abbattimento Ma dovrà essere approvato dai pm

Le ipotesi in campo sono più di una, ma una cosa è certa: entro venerdì prossimo verrà presentato alla struttura commissariale il piano (o più piani) di Autostrade per demolire il manufatto. Per ora non ci sono piani di dettaglio. Il progetto, quando sarà messo nero su bianco, sarà prima sottoposto alla procura, perché serve il dissequestro dei tronconi del ponte, e poi andrà sottoposto alla giunta regionale. Dal moncone del viadotto Morandi si sono uditi scricchiolii il giorno dopo la tragedia. I vigili del fuoco, infatti, hanno sospeso le operazioni di recupero degli oggetti personali dalla case evacuate. Da allora sono partiti gli accertamenti tecnici e le strade per la demolizione sono diventate, ben presto due: lo smontaggio, pezzo a pezzo e l’uso di cariche esplosive. La prima è l’ipotesi meno praticabile perché, sostengono i tecnici, i mezzi meccanici a quell’altezza potrebbero avere problemi a lavorare. L’idea che raccoglie consensi e pareri positivi è l’esplosione controllata. Si pensa a piccole cariche controllate che provocherebbero l’implosione del viadotto: la tecnica è rapida ma l’intera zona sottostante deve essere sorvegliata speciale. E poi, a monte, deve esserci uno studio dettagliato su dove e come posizionare le cariche.

2. L'INCHIESTA Si attende la lista degli indagati. Nel mirino Ferrazza e Brencich

Si attende nel giro di pochi giorni anche la lista degli indagati, per il crollo del ponte Morandi. A far pensare che il procuratore capo Francesco Cozzi fosse pronto a divulgare i nomi (tra 12 e 20 secondo alcune indiscrezioni) lo scossone ai vertici della Commissione ministeriale avvenuto, a sorpresa, nella tarda serata di giovedì con la rimozione di Roberto Ferrazza e il passo indietro di Antonio Brencich. Delicata in particolare la posizione di Ferrazza, ex presidente del Comitato tecnico amministrativo che vagliò il progetto di Autostrade per sanare il viadotto Morandi: era infatti lui l’unico che, nella veste di provveditore alle opere pubbliche, sentiti gli enti locali, poteva provvedere a far chiudere il traffico sul ponte. Queste, secondo fonti del Mit, sono le motivazioni che hanno portato il ministero a sollevarlo dall’incarico di presidente della commissione ispettiva. E proprio l’ormai ex presidente dovrebbe, secondo fonti interne alla procura, finire nel mirino dei magistrati assieme ai vertici di Autostrade e all’altro componente della Commissione, Antonio Brencich, che ha rassegnato le dimissioni: «È diventata una questione politica – ha detto –, lascio per serietà».

3. LA CITTA' Viabilità, lavoro e turismo: le sfide da vincere con l'inizio di settembre

Quando è caduto il ponte Morandi, Genova era vuota per Ferragosto. Ora, però, con la ripresa delle attività produttive e delle scuole, la città si prepara a vivere giornate di passione sul fronte del traffico. In questi ultimi giorni si sono susseguiti gli appelli alla cittadinanza ad utilizzare i mezzi pubblici e qualche primo effetto si comincia a vedere. Tra le misure prese, la gratuità del tratto di metropolitana tra il capolinea di Brin e piazza Dinegro, così come il potenziamento delle corse anche di notte. Anche il servizio autobus è stato potenziato con due linee speciali tra Piazza Principe e Sestri Ponente, e tra Bolzaneto e la fermata Brin della metro. Più collegamenti anche via mare, con il potenziamento del servizio Navebus. In vista della riapertura delle scuole sarà attivato un servizio di trasporto dedicato ai 100 studenti sfollati dalla zona rossa, che così potranno continuare a frequentare la propria classe. Servizio dedicato anche per chi, pur non avendo perso la casa, dovrà passare da una parte all’altra dell’area interdetta al traffico. Infine, è stato aperto ieri, sull’area Ilva, il cantiere per la nuova strada tra l’uscita autostradale di Genova aeroporto e il porto. Sarà dedicata esclusivamente ai mezzi pesanti: così non si immetteranno più nella viabilità cittadina.

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