Il primo a dare l'annuncio - così atteso, dopo tante polemiche - è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «La candidatura italiana per i giochi olimpici invernali 2026 sarà quella di Milano-Cortina». Poco dopo tocca al governatore del Veneto Luca Zaia dare la conferma: «Questa mattina ho parlato con il presidente del Coni Malagò, il quale mi ha annunciato ufficialmente la sua firma sull'atto di candidatura Milano-Cortina alle Olimpiadi della neve 2026. Siamo ovviamente felicissimi - ha aggiunto - di questa scelta. Ringrazio il governo, il Coni e tutti gli interlocutori che in questi mesi hanno lavorato per questa candidatura che onoreremo lavorando a testa bassa perché rimanga nella storia come un'Olimpiade memorabile. Avanti tutta!».
La lunga corsa alla candidatura ha vissuto negli ultimi mesi numerosi colpi di scena. Un'ipotesi “congiunta” a tre, con la presenza anche di Torino, era stata proposta ad agosto dal governo ma si era subito scontrata con riserve e gelosie, soprattutto da parte del capoluogo piemontese e Milano. Poi il naufragio ufficiale della possibilità (con lunghi strascichi di polemiche) e il progetto della coppia Milano-Cortina sostenuto dai due governatori e anche dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, con il placet del vicepremier Salvini («se a mettere i fondi saranno loro»).
Ora Milano-Cortina dovranno vedersela con Calgary (Canada), Sapporo (Giappone), Erzurum (Turchia) e Stoccolma (Svezia). Si sono già ritirate Graz (Austria) e Sion (Svizzera), quest'ultima in seguito ad un referendum tenutosi nel Cantone Vallese in cui gli abitanti hanno bocciato la proposta di contribuire ai giochi olimpici con 100 milioni di franchi dalle casse cantonali.