martedì 24 settembre 2013
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Dopo anni di... distrazione, se ne sono accorti. «Sono enormi e devastanti gli effetti delle nuove droghe sulla salute, in particolare dei giovani. È una priorità per il Paese vigilare su quella degli adolescenti e dei giovani, affinché possano avere un futuro senza pesi»: lo spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presentando il “Piano nazionale contro le nuove droghe”. «La riduzione in Italia dei dati sul consumo dell’eroina – continua – non può rassicurare», visto che proprio nelle "droghe nascoste" o "smart drug" o "droghe furbe" è il nuovo pericolo: «Un mercato spaventosamente in crescita». E che ha gioco facile, a partire dalla percezione che il pericolo sia minore... «Basta entrare in certi locali o ai rave party, non serve essere un ufficiale di Polizia per capire cosa succede – ha detto il ministro –. Penso sia molto pericoloso normalizzare tutto questo. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a capire».Vendute soprattutto sul web, le "smart drugs" spesso vengono camuffate e commercializzate attraverso stratagemmi più disparati. «Abbiamo ritrovato droghe camuffate come fertilizzanti – racconta Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa) –, sali da bagno, profumatori d’ambiente, integratori. Sostanze che si possono acquistare su siti che non sono dedicati solo a questo tipo di sostanze, ma anche al giardinaggio o a libri di testo per le scuole». Dunque il Piano, realizzato dal Dpa in collaborazione con il ministero della Salute, è costruito sul monitoraggio delle "smart drugs", sul potenziamento diagnostico, sulla prevenzione e, ovviamente, sulla riduzione di domanda e offerta, oltre che sulla collaborazione internazionale. Il piano, che stando al Dpa è il primo in Europa, ha il patrocinio delle Nazioni unite e di dieci importanti società scientifiche. E dal 24 settembre seguirà un itinerario in dieci diverse città italiane per avviare un percorso di aggiornamento scientifico. «Queste sostanze cambiano in continuazione e il piano offre la possibilità agli operatori sanitari e non solo di conoscerle dal punto di vista chimico – secondo il ministro Lorenzin –. Spesso nei pronto soccorso arrivano ragazzini in condizioni drammatiche e non si riesce a capire cosa abbia prodotto quel tipo di reazioni, perché non c’è una conoscenza approfondita delle sostanze». La partita si gioca comunque sulla prevenzione: «La strategia d’informazione» per il ministro «non deve avere mai tregua, soprattutto nei confronti dei giovani e dentro le scuole. Una volta si pensava di fare campagne contro le droghe nei licei. Oggi si fanno nelle medie e forse sarebbe necessario farlo anche alle elementari». Perciò il Piano «è composto da una serie di istruzioni che vengono fornite a tutte le amministrazioni centrali, ai servizi per le tossicodipendenze, ai pronto soccorso, scuole, genitori e famiglie – aggiunge Serpelloni –. Vogliamo dare informazioni su sostanze non conosciute e mantenere uno dei pochi vantaggi che ha l’Italia: è la penultima degli Stati europei in termini di uso di queste sostanze (per la popolazione 15/24 anni, ndr)». Su internet, intanto, le nuove (ma  non solo) droghe dilagano. «I siti che commercializzano queste sostanze sono passati da 170 a 693 dal 2010 al 2012, almeno quelli censiti», fa sapere Serpelloni. Un’organizzazione capillare che quasi messo fuori gioco anche le "tradizionali" organizzazioni criminali», perché si tratta di «siti gestiti da una moltitudine di agenti. Non c’è una sola organizzazione, ma tantissime». Però anche il contrasto sul web ad oggi sembra più o meno funzionare: «Abbiamo identificato 491 pagine e ne abbiamo chiuse il 93 per cento». Nessuna illusione, però: «In soli tre anni c’è stato un incremento del 50 per cento di queste droghe registrate a livello di Nazioni unite».
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