In Italia serve una «nuova generazione» in grado di «evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica». Cattolici che abbiano «rigore morale» e «competenza». Il celebre appello di Benedetto XVI -fatto proprio e rilanciato a più riprese dai pastori e dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco - non è rimasto inascoltato.Si era nel settembre del 2008, la crisi della politica e quella dell’economia non erano ancora esplose. Quattro anni e mezzo dopo, in uno dei momenti più bui della nostra storia repubblicana, in tanti - almeno nelle intenzioni - presentano la loro candidatura come una disponibilità a mettersi in gioco. Da cattolici.L’elenco pubblicato mercoledì non voleva e non poteva essere completo. Ed ecco fiorire altre segnalazioni, per essere della partita. La partita dei valori e del bene comune, alla luce della dottrina sociale. Arrivano anche le prime adesioni di candidati al manifesto "Io corro per la famiglia" del Forum delle associazioni familiari. Fra i primi sottoscrittori nomi di cui avevamo già dato conto, come il presidente delle associazione famiglie numerose
Mario Sberna, in corsa per Monti; l’ex presidente di Confartigianato
Giorgio Guerrini (Udc); il giornalista
Daniele Morini e l’ex presidente di Scienza&Vita
Lucio Romano (Monti);
Paola Binetti e
Luca Marconi (dell’Udc).In posizione da elezione fra i sottoscrittori figurano altri due esponenti dell’Udc, il portavoce
Antonio De Poli, numero 2 nella lista per Monti del Senato in Veneto, e il numero 2 per la Camera in Lombardia1
Pasquale Salvatore, ex capogruppo a Milano, con un passato nel movimento studenti di Azione Cattolica. Buone possibilità di elezione per due esponenti della lista Fratelli d’Italia (di Moroni, Crosetto e La Russa): il consigliere regionale umbro del Pdl
Alfredo De Sio, che corre per la Camera al numero 2 e l’ex capogruppo di An a Verona
Ciro Maschio, al terzo posto in Veneto1. Minori chance in Umbria, alla Camera, per
Antonino Ruggano (Pdl) e
Francesco D’Andola (Udc), esponente del Cammino Neocatecumenale, animatore del Circolo Giorgio La Pira di Assisi. Omessi altri candidati (il Forum pubblicherà l’elenco completo delle adesioni) che sembrano fuori dall’area di eleggibilità, potrebbe farcela, per il Centro democratico
Antonio Soffiati, numero 2 in Veneto.Il partito di Bruno Tabacci, che corre col centrosinistra, segnala i nomi di
Donato Mosella, deputato uscente ed ex presidente del Csi, capolista in Lazio1, e
Cristina De Luca, ex responsabile nazionale Agesci al numero 3.Candidata nelle liste di Intesa popolare (alleata del Pdl) al numero 2 in Lazio2 da segnalare
Olimpia Tarzia, esponente storica dell’impegno in favore della vita.Numerose segnalazioni di candidati e simpatizzanti arrivano per ricordare la lista Io amo l’Italia, il movimento fondato da
Magdi Cristiano Allam, che - rivendicano - «si ripropone nella sua interezza come partito di ispirazione cattolica».Nell’Udc, in Veneto, al numero 2, in lista un amministratore di chiara ispirazione cristiana,
Stefano Valdegamberi ex sindaco nel Veronese e attuale consigliere regionale. Chanche di elezione alla Camera in Toscana anche per
Federico Gorbi, esponente della Fism ed ex segretario regionale del Movimento Cristiano Lavoratori.Nella lista Fare, di Oscar Giannino, capolista al Senato in Basilicata è
Michele Fanelli, imprenditore dell’Ucid, con un passato da dirigente giovanile locale di Azione cattolica.Da segnalare, infine, nelle liste di Rivoluzione Civile la presenza dell’ex presidente della Tavola della Pace (che organizza la marcia Perugia-Assisi)
Flavio Lotti, numero 2 alla Camera in Umbria.Fra le conferme di un impegno, nel Pd, l’ex Cisl
Pier Paolo Baretta, capolista in Veneto2. Mentre
Gigi Bobba, numero due in Piemonte2, segnala i nomi di altri ex aclisti candidati:
Franco Narducci,
Francesco Prina,
Giorgio Zanin e
Federico Gelli.Nel Pdl, infine, l’elenco dei cattolici che si ripropongono va allungato rispetto a quello già pubblicato. Nel gruppo di Magna carta da ricordare anche la probabile rielezione di
Raffaele Calabrò, relatore della legge sul fine vita, mentre è collocato in posizione incerta
Renato Farina, intestatario dell’ordine del giorno approvato un mese fa per l’introduzione del quoziente familiare. Correrà per il Senato
Roberto Formigoni, con un passato di Presidente del Movimento Popolare. Conferme in vista anche per
Cosimo Latronico, l’ex presidente dei medici cattolici
Domenico Di Virgilio,
Paolo Vella,
Francesco Paolo Sisto,
Isidoro Gottardo ed
Elena Centemero. Ma anche stavolta, vedrete, avremo dimenticato qualcuno.