Dal 18 aprile è attivo il nuovo Centro europeo di formazione sulla sicurezza nucleare (Eusectra), con sede a Karlsruhe (Germania), che si occuperà di formare agenti ed esperti nell’individuazione del commercio illegale di materiali radioattivi e di gestione del problema. Nell’addestramento sono impiegati circa 40 tipi differenti di strumenti di misurazione e rilevamento di materiale radioattivo. In un luogo chiuso vengono ad esempio simulate le condizioni di un aeroporto, mentre all’esterno sono considerati quattro diversi scenari, con oltre trenta diversi tipi di rilevatori di radiazioni. «Training e cooperazione internazionale - ha spiegato Maire Gheoghegan-Quinn, commissario Ue alla ricerca – sono elementi chiave nella nostra reazione al traffico illegale di materiali radioattivi e nucleari». Il centro di formazione «renderà il personale «impiegato in caso di emergenza – spiega Cecilia Malmstrom, commissario Ue agli affari interni - molto piu’ preparato a prevenire e affrontare incidenti nucleari. In quanto molto rari, questi incidenti possono avere terribili conseguenze». Il centro tedesco andrà a rafforzare le attività di formazione del Joint Research Centre, l’organismo scientifico della Commissione Ue, già esistenti anche a Ispra (Varese). Eusectra dispone anche di nuovi laboratori di formazione per gli ispettori nucleari della Commissione europea (Euratom) e dell’Aiea. Il Piano d’azione dell’Ue nel settore chimico, biologico, radiologico e nucleare (Cbrn) è stato adottato dal Consiglio europeo nel dicembre 2009. La direzione generale degli Affari interni dell’Ue ha affidato l’attuazione del centro di formazione al centro di ricerca comune "Jrc", organismo riconosciuto dalle autorità nazionali e internazionali per la sua competenza nel settore delle salvaguardie nucleari (ispezione e la verifica dell’uso pacifico delle materie nucleari) e per la sua lunga e positiva esperienza nella formazione in questo settore. Le "salvaguardie nucleari" sono le attività volte a garantire che le materie nucleari siano utilizzate esclusivamente per gli usi pacifici previsti grazie all’attuazione di sistemi di contabilità nucleare e a ispezioni indipendenti. Si basano su accordi internazionali che consentono alle autorità nazionali e internazionali come l’Aiea e la Commissione europea di verificare il costante uso pacifico delle materie nucleari. Nell’arco di due decenni il JRC ha anche partecipato all’attuazione di molti progetti nel settore del rilevamento e dell’analisi forense di materie nucleari al di fuori dell’Unione europea. La sicurezza nucleare attiene alla prevenzione, al rilevamento e alla risposta contro il traffico illecito di sostanze nucleari o altre materie radioattive e rientra, prevalentemente, tra le competenze nazionali. Perciò l’Italia è uno degli osservati speciali, tanto per le sue lacune quanto per la sua posizione strategica per i traffici da e per il Mediterraneo e l’Europa.