"Qualcuno evidentemente desidera solo giudici allineati alla cultura dominante, disposti a piegare le leggi al progetto politico, come hanno fatto i sindaci che esibitisi nelle messe in scena dei finti matrimoni gay", ha aggiunto il deputato Gian Luigi Gigli, del gruppo parlamentare Per l'Italia-Centro democratico. "La sentenza del Consiglio di Stato è limpida nella sua chiarezza. Ora tocca a noi parlamentari legiferare, avendo ben chiari i limiti entro i quali muoverci: tutela delle coppie omosessuali come formazione sociale da un lato, nessuna assimilazione alla famiglia e al matrimonio dall'altro. Il resto dovrebbe essere solo questione di buon senso: niente adozioni, nessun richiamo terminologico ai coniugi e agli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio".Di segno opposto le opposizioni: la deputata di Sel parla di "tempo scaduto: non si può più rinviare l'approvazione di una legge che regolamenti le unioni tra coppie dello stesso sesso". Il Codacons, intanto, ha deciso di presentare una istanza di assegnazione ad altro collegio su un ricorso d'appello presentato dal ministero dell'Interno al Consiglio di Stato, relativo a un ricorso sulle trascrizioni delle nozze gay vinto dall'associazione al Tar del Lazio.
Il giorno dopo il verdetto del Consiglio di Stato sulla non trascrivibilità delle nozze tra omosessuali, il dibattito si concentra ancora sugli attacchi contro il giudice (cattolico) estensore della sentenza e sul presidente. (IL TESTO). Il giudice Deodato sotto attacco. Roccella: indecente
Giudizio e pregiudizi di Francesco Ognibene
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