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Una montagna di rifiuti mossi e sversati illegalmente dalle ecomafie in Capitanata sta distruggendo la salute delle persone e dell’ambiente, trasformandola in una nuova terra dei fuochi. A Foggia si è riunito per la prima volta la scorsa settimana un forum composto da cinquanta soggetti promotori, tra cui amministrazioni pubbliche, istituzioni, associazioni e imprese, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione.
«Dobbiamo chiedere a gran voce al governo che questo territorio venga “perimetrato” come sito d’interesse nazionale come già avvenuto nelle province di Napoli e Caserta, l’Italia deve aprire gli occhi su ciò che sta succedendo in provincia di Foggia» ha detto Enrico Fontana, responsabile Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, che durante l’incontro ha snocciolato i numeri allarmanti emersi nell’ambito delle inchieste sul traffico illecito di rifiuti nella provincia di Foggia. Dal 2006 al 2024, sono in tutto 618mila le tonnellate di rifiuti sequestrate, pari a un’autocolonna di 24.726 tir in coda per 336 chilometri (è la distanza tra Foggia e Latina). Nello stesso periodo, allargando il campo all’intera Puglia (Foggia compresa), le inchieste sul traffico illecito di rifiuti sono state 57 e hanno portato al sequestro di 6,5 milioni di tonnellate di rifiuti, con 269 ordinanze di custodia cautelare, 754 persone denunciate e 122 aziende coinvolte.
«In questo periodo stiamo osservando soprattutto un aumento dei tumori delle vie biliari, ovvero il carcinoma del pancreas, nonché tutta una serie di patologie collegate al polmone, che sicuramente si possono collegare anche allo sversamento di rifiuti» ha spiegato Maurizio di Bisceglie, responsabile dell’Oncologia medica integrata del Policlinico Riuniti di Foggia.
Drammatica è anche l’impreparazione delle amministrazioni comunali nell’affrontare il fenomeno, con l’azione dei Comuni che troppo spesso palesano inerzia e inadempienze nei procedimenti amministrativi di rimozione dei rifiuti. «Vogliamo aiutare le amministrazioni comunali ad agire secondo la legge, per supportare azioni corrette che siano utili ad affrontare il problema avendo piena coscienza e conoscenza delle procedure stabilite dalla legge», ha affermato Massimo Fragassi, coordinatore dell’iniziativa e responsabile dell’Ufficio Legislativo di Cia Agricoltori Italiani di Puglia.
È intervenuto anche Giorgio Ferretti, arcivescovo metropolita della diocesi Foggia-Bovino: «Quello che sta accadendo è criminale – ha detto l’arcivescovo –. Lo sversamento illegale di rifiuti da parte delle ecomafie è un atto criminoso da perseguire però non dimentichiamoci che anche noi cittadini quando lanciamo i sacchetti di immondizia ai lati delle strade abbiamo una componente di criminalità nel nostro modo di agire. C’è tutto un modo sociale che deve cambiare se noi vogliamo salvare questo pianeta, che è l’unico che abbiamo e che lasceremo ai nostri figli. Noi come Chiesa sentiamo e viviamo le sofferenze di questa terra, qui viviamo e vivremo e non abbiamo nessuna intenzione di assistere ai disagi o al declino di una provincia senza anche noi fare la nostra parte».
Il forum ha infine redatto e condiviso una “Carta dei valori e delle proposte” per arginare la grave emergenza ambientale, sociale e sanitaria, nella quale si chiede alle istituzioni un'azione urgente e coordinata contro l’abbandono illegale di rifiuti, il rafforzamento della sorveglianza ambientale e l’impiego di tecnologie avanzate (droni, fototrappole, satelliti) per il monitoraggio del territorio, un incremento dei controlli e delle sanzioni, e infine l’attuazione di un piano di bonifica delle aree già compromesse, al fine di tutelare la salute pubblica e preservare le risorse naturali.
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