martedì 10 luglio 2018
I naufraghi soccorsi dal mercantile italiano Van Thalassa sono stati trasferiti sulla Diciotti della Guardia costiera: un gruppo di "ammutinati" metteva in pericolo la sicurezza dell'equipaggio
La nave Diciotti in una foto dall'archivio Ansa

La nave Diciotti in una foto dall'archivio Ansa

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Posizioni diverse in seno al governo sul caso del Vos Thalassa, il rimorchiatore d'altura battente bandiera italiana che ha soccorso 67 migranti - 58 uomini, 3 donne e 6 minori - al largo delle coste libiche, poi trasbordati su nave Diciotti. Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha giustificato l'intervento della Guardia costiera con la necessità di proteggere l'equipaggio del rimorchiatore dalle minacce di un paio di "facinorosi" ma il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, avrebbe voluto confermare comunque il divieto di attracco: al momento, dal Viminale non è ancora arrivata alcuna indicazione sul porto di arrivo.

Il nuovo "caso" esplode nella tarda serata di lunedì, quando arriva la notizia che il Vos Thalassa, rimorchiatore a servizio delle piattaforme petrolifere, ha salvato una sessantina di migranti "anticipando" l'intervento della Guardia costiera libica. Immediato il 'no' allo sbarco in Italia del Viminale ma la questione assume una luce nuova quando si 'scopre' che i migranti in realtà già da ore viaggiano a bordo di un'unità della Guardia costiera, intervenuta "a tutela dell'equipaggio" esposto a una situazione di "grave pericolo".

"Orgoglioso della Guardia costiera italiana", twitta Toninelli, assicurando indagini tese a "punire i facinorosi"; "la posizione del ministro dell'Interno non cambia", fanno sapere dal Viminale spiegando che la linea di Salvini è stata illustrata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri di Maio e Toninelli. Il problema "politico" posto da Salvini - precisano le stesse fonti - è che la "Guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione".

In effetti, in una nota ufficiale, è la stessa Guardia costiera italiana a spiegare come il comandante del Vos Thalassa avesse segnalato più volte anche via email una situazione di "grave pericolo per la security della nave e del suo equipaggio, composto da 12 marittimi, tutti di nazionalità italiana".

Impossibile ignorare le reiterate richieste di aiuto: completato il trasbordo dei migranti, il Vos Thalassa è tornato alla sua rotta commerciale mentre nave Diciotti continuava la navigazione verso nord. Più tardi anche la Guardia costiera libica conferma
all'Agi questa ricostruzione: i migranti salvati dal Vos Thalassa si erano ribellati e avevano minacciato e sequestrato
l'equipaggio perché non volevano tornare in Libia: "Non abbiamo voluto far nulla che potesse far degenerare ulteriormente la situazione. La nostra priorità era garantire l'incolumità dell'equipaggio e di tutte le altre persone".

"Grazie all'intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perché anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi", ribadisce su Facebook Salvini prima di tornare sul caso da Palmi e negare l'esistenza di tensioni nell'esecutivo: "C'è un governo che si muove sui temi dell'immigrazione, e non solo, in maniera assolutamente compatta e univoca. Il principio - aggiunge - è che nelle acque libiche intervengono i libici. Nave Diciotti? Stiamo ragionando. Se qualcuno ha fatto qualcosa che va al di là della legge, se sbarca finisce in galera non in un centro d'accoglienza".

Secondo il Viminale, i due "facinorosi" protagonisti della ribellione sull Vos Thalassa sono un sudanese e un ghanese. A
bordo c'erano originari di Pakistan, Sudan, Libia, Palestina, Algeria, Marocco, Egitto, Bangladesh, Ciad, Ghana, Nepal e
Yemen. "In quale di questi Paesi c'è la guerra?", chiede il ministro dell'Interno su Twitter.

ANSA

Da una verifica dell'agenzia Agi, il sito 'Viaggiare sicurì della Farnesina ritiene che ci siano conflitti in corso nello Yemen e in Libia. In Palestina ci sono stati 137 morti da marzo. Per il Pakistan e l'Algeria la Farnesina parla di "elevato rischio terrorismo". Per il
Bangladesh di "possibili atti ostili di cellule terroristiche". Per il Ciad di "elevata minaccia di atti terroristici". Per l'Egitto di "situazione di sicurezza deteriorata". Per il Sudan di "stato di emergenza nelle regioni del Darfur, del Kordofan, del Kassala e del Blu Nilo".

"La nave Diciotti arriverà tra 10-15 ore, dipende dalle condizioni del mare. Pensiamo che ci saranno fermi e arresti a per chi ha minacciato di morte i membri dell'equipaggio. Qualcuno è andato ben oltre la legalità". Così il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al termine della riunione sulla migrazione a Palazzo Chigi.

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