«Rassicurate i bambini che tutto quello che il Presidente deve fare lui lo farà». Così pochi giorni fa hanno telefonato dal Quirinale alla scuola elementare B. Ciari di Caivano. Volevano parlare con Emilia Scafuto che ha inviato ad Avvenire le letterine dei suoi alunni, pubblicate domenica 16 giugno, sotto il titolo “Terra dei fuochi, i bambini chiedono vita”. Giorgio Napolitano le ha lette e ha voluto subito rispondere, soprattutto per rassicurare i bambini. «Quando hanno telefonato dalla segretaria della Presidenza della Repubblica io non ero a scuola – ci spiega l’insegnante – e ha risposto un mio collega». Il Capo dello Stato voleva far sapere all’insegnante «di essere rimasto molto commosso e angosciato dalla lettura delle lettere dei suoi alunni». E di essere cosciente che la popolazione della "terra dei fuochi" «sta vivendo un momento così difficile». Da qui, riferisce ancora la maestra Emilia «il suo impegno nei confronti dei bambini». È molto soddisfatta l’insegnante, stringe tra le mani la pagina di Avvenire che ha ospitato la sua lettera, quelle dei suoi alunni e la risposta del nostro direttore. «Vi siamo accanto e continueremo ad esserci. Questa lenta, assurda e intollerabile "strage degli innocenti" deve finire». «Grazie per quello che state facendo», ripete la maestra. Accanto a lei alcuni piccoli "autori". «Siete contenti che vi ha risposto il Presidente della Repubblica?». «Sì!», rispondono in coro».