Sulle scelte di spesa pubblica c’è «un vuoto di confronto». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sceglie una comunità al di sopra di ogni sospetto politico - i "Medici con l’Africa-Cuamm" che festeggiano i primi 60 anni - per richiamare, con tono severo, quasi da monito, il Governo ed i politici ad una maggiore responsabilità con i tagli della Finanziaria. «C’è ormai una grande confusione, un buio, un vuoto di confronto sulle scelte da compiere e sulle priorità alle quali destinare le risorse pubbliche». Non è la prima volta che il capo dello Stato sollecita scelte puntuali sulla destinazione delle risorse. Scelte precise, anche perché - ricorda - «abbiamo un debito pesante sulle spalle, abbiamo impegni e obblighi europei e dobbiamo rispondere con un contenimento della spesa». Bisogna applicare «l’arte della politica»? «È la presa di coscienza - spiega lui stesso - e l’assunzione di responsabilità da parte dei poteri pubblici e tutto questo non consiste proprio nel fare delle scelte, nello stabilire delle priorità, nel dire "no a questo non possiamo rinunciare, no a questo non possiamo derogare"». Perché il presidente ha affrontato un tema così delicato proprio in sede Cuamm? Perché si è trovato davanti, come ha sintetizzato il direttore don Dante Carraro, un mondo di 1.330 professionisti che in 60 anni ha donato all’Africa 4.350 anni. Tanto che l’Università ha insignito della laurea honoris causa il primo direttore, monsignor Luigino Mazzucato. Presenti il vescovo Antonio Mattiazzo ed il sindaco Flavio Zanonato, il presidente ha elogiato quest’opera. Ma è andato anche oltre. Ha richiamato il «dovere alla solidarietà» perché «inderogabile». «E non sono concepibili sordità e assurdità cosicchè con un tratto di penna si cancellano gli aiuti allo sviluppo», ha ancora ammonito. Un richiamo pesante, quello dell’inquilino del Colle. Ma non tale da indurre alla depressione. Proprio l’opposto. «Chi ha un briciolo di responsabilità pubblica non si può concedere il lusso del pessimismo. Ma deve essere ottimista e nutrire la speranza. Sapendo comunque qual è il prezzo da pagare per essere ottimisti, compiendo un’analisi impietosa e lucida sulle scelte che ci attendono». A Napolitano è stato anche chiesto se non vi sia troppo grossip nella politica italiana. «Abbiamo parlato anche dei giornali che non si sono occupati tempestivamente di quello che è accaduto qui», è stata la sua risposta, «certo, anche perché sono invasi dal gossip. Il problema è non dare pretesti al gossip e occuparsi dei problemi». In mattinata, dopo aver incontrato gli amministratori alluvionati in prefettura, il presidente aveva visitato la sede di un quotidiano locale, "Il mattino di Padova", e qui aveva spiegato che il presidente della Repubblica è «un potere neutro, che non viene stritolato nella mischia politica», perché rappresenta «l’unità nazionale», non solo, salvaguarda e trasmette i principi costituzionali. Principi, quelli «fondamentali», che «non sono oggi in discussione», «anche se ci sono polemiche», su come modificare la Carta.