martedì 2 agosto 2011
«Il ricordo di quella strage sollecita l'impegno civile della intera collettività nel prevenire qualsiasi rigurgito di intolleranza e di violenza e nel difendere e consolidare i valori fondanti della nostra democrazia». Polemica per l'assenza del governo.
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna,  Paolo Bolognesi, il seguente messaggio: "La città di Bologna ricorda oggi con immutato dolore il criminale attentato della stazione ferroviaria che trentuno anni fa costò la vita a ottantacinque persone e segnò indelebilmente, nel fisico e nell'animo, quella di tante altre e dei famigliari tutti. Il ricordo di quella strage è scolpito nella coscienza della Nazione e sollecita ogni giorno l'impegno civile della intera collettività nel prevenire qualsiasi rigurgito di intolleranza e di violenza e nel difendere e consolidare i valori fondanti della nostra democrazia"."Merita perciò gratitudine e apprezzamento la passione civile con la quale l'associazione da lei presieduta - prosegue Napolitano nel suo messaggio - si batte per l'ulteriore accertamento della verità storica e processuale su quel barbaro e folle episodio di terrorismo eversivo, mantenendone immutata la memoria e diffondendo, specie nelle generazioni più giovani, la cultura della convivenza pacifica e della consapevole partecipazione all'esercizio dei diritti politici e civili. Nel commosso ricordo di quel tragico giorno, esprimo a lei e a tutti i famigliari delle vittime la mia affettuosa vicinanza e i sentimenti di partecipe solidarietà dell'intero Paese".La commemorazione della strage, 31 anni dopo, si è svolta a Bologna in un clima di raccogliemtno e con qualche polemica per l'assenza di esponenti del governo. Il sindaco Virginio Merola ha pronunciato il suo discorso. notando che "non capire quanto i bolognesi sentano questa giornata è non avere l'intelligenza del cuore. Dispiace e colpisce l'assenza del governo". "La nostra battaglia civile non è ancora finita perchè all'appello mancano i mandanti", ha affermato in un passaggio del suo intervento il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che ha sottolineato "indagini su documenti inconcludenti", quelle della commissione Mitrokhin, tanto che, negli scorsi mesi, è stato presentato alla Procura di Bologna "un memoriale con cui chiediamo luce sulla complessa rete in cui hanno operato gli autori materiali" della strage.
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