mercoledì 11 maggio 2011
Lo ha detto il presidente della Repubblica nel corso della cerimonia La scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia. «La lotta politica - ha detto il capo dello Stato - non sia una guerra continua, ci sia rispetto reciproco anche tra le parti che fanno politica e che competono per conquistare la maggioranza alle elezioni».
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Il confronto politico non deve essere «una guerra continua», è indispensabile «il rispetto reciproco» tra gli schieramenti che si contendono la guida del Paese. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia La scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia. «La lotta politica - ha detto il capo dello Stato - non sia una guerra continua, ci sia rispetto reciproco anche tra le parti che fanno politica e che competono per conquistare la maggioranza alle elezioni».Per il futuro, l'Italia deve essere «più serena, più sicura di sé, più consapevole delle grandi tradizioni che dobbiamo saper coltivare». Deve essere «meno lacerata, meno divisa». Un'Italia che deve anche essere «rispettata in tutta la comunità internazionale per il contributo che essa dà e anche per l'immagine che può dare di sé sul piano culturale, civile, morale».Il capo dello Stato ha esortato i ragazzi delle scuole che gli hanno posto le domande in collegamento via web da Udine, Pesaro e Palermo a «darsi da fare fin da ora affinchè sia così». Napolitano, insieme al ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha premiato alcuni ragazzi presenti ricordando come l'Italia sia «fatta anche di belle storie, non solo di certe altre».
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