mercoledì 2 febbraio 2011
Il presidente della Repubblica in visita a Bergamo incontra i rappresentanti di Comuni e Provincia. «Il mio riferimento sono le istituzioni, non entro nella polemica politica». Subito dopo è arrivata una nota di Silvio Berlusconi in cui si dice che il governo «condivide pienamente l'appello del Capo dello Stato a interrompere una spirale insostenibile di contrapposizioni, arroccamenti, prove di forza da cui può soltanto uscire ostacolato ogni processo di riforma».
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«Non è il mio compito interferire nella dialettica politica». Giorgio Napolitano a Bergamo per la visita ufficiale alla città sottolinea le sue competenze e risponde, indirettamente, a chi lo tira per la giacca in questa convulsa fase politica. Rivendicando, invece, la tutela dell'unità nazionale «che si esprime nel complesso delle istituzioni, le istituzioni sono il mio solo punto di riferimento». Il presidente, però, non rinuncia a lanciare un nuovo monito, chiedendo che su federalismo e riforme «si esca dalla spirale delle contrapposizioni».  Il capo dello Stato apprezza, inoltre, il «clima unitario» con cui si affrontano «differenze e contrasti» nelle istituzioni locali, dove «abbiamo un confronto più sereno che nella Capitale, a livello nazionale. E questo è un bene». Il capo dello Stato difende la validità delle Province e, anche se ciclicamente si discute se abolirle, al momento «non sono state avviate ipotesi di riforma dell'architettura costituzionale sotto il livello regionale. La Provincia in certe parti d'Italia è una entità reale». La giornata del presidente, la seconda in terra lombarda dopo la visita milanese di ieri, proseguirà con la celebrazione del 150esimo anniversario dell'unità d'italia «Bergamo città dei mille».Per portare avanti le riforme che sono all'ordine del giorno, in particolare il federalismo, «è stato decisivo e resta oggi decisivo un clima di corretto e costruttivo confronto in sede istituzionale. Si esca dunque da una spirale insostenibile di contrapposizioni, arroccamenti e prove di forza». «Fondamentali sono nello stesso tempo, quel senso di solidarietà radicato nell'animo della comunità bergamasca, ed un rinnovato spirito di coesione sociale e nazionale».LA RISPOSTA DI BERLUSCONI"Il Governo condivide pienamente l'appello del Capo dello Stato a interrompere una spirale insostenibile di contrapposizioni, arroccamenti, prove di forza da cui può soltanto uscire ostacolato ogni processo di riforma", con un riferimento esplicito al federalismo e al carattere "decisivo di un clima corretto e costruttivo confronto in sede istituzionale". La nostra condivisione - afferma Silvio Berlusconi in una nota - non è di parte ed è esente da ogni strumentalismo. E pensiamo che debba essere quella di tutte le forze parlamentari e politiche responsabili". "Questo non toglie nulla alla libertà e alla serietà del conflitto politico, ma restituisce al paese la capacità, offuscata da comportamenti extra o anti istituzionali e da qualche errore di tutte le parti in causa, di tornare alla politica, tornare ai contenuti più impegnativi della politica, quelli che riguardano i cittadini e l'interesse generale. Faremo la nostra parte con proposte positive nel prossimo Consiglio dei Ministri". 
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