L'apertura, spiega de Magistris, è diretta "alle forze sane e democratiche che amano questa città", per "fermare le forze del male" e "per lanciare uniti un appello anche al prossimo governo, a quelli che ci dovranno ascoltare e dare una mano. Più volte - prosegue de Magistris - abbiamo detto che Napoli è stata abbandonata e tante cose si possono fare se ci sono risorse".
"Dobbiamo tutti stringerci attorno alla parte sana di Napoli - conclude - per fare di più e meglio, riconoscendo anche le cose che non sono andate bene e, per quanto mi riguarda, fare anche autocritica su alcuni punti. Poi con grande forza dobbiamo chiedere qualcosa in più, perchè non bisogna dimenticare che è una città che senza risorse deve affrontare un dissesto idrogeologico di queste proporzioni".L'incendio che ha devastato la Città della Scienza a Napoli è, per il vescovo di Pozzuoli (Napoli), monsignor Gennaro Pascarella, nel cui territorio ricade la struttura "un danno alla cultura di Napoli e dell'intera nazione. Le tante iniziative che da decenni la Fondazione Idis-Città della Scienza ha realizzato a Bagnoli, hanno costituito una delle poche vere e concrete occasioni di riscatto del Sud d'Italia e del nostro territorio. La distruzione del primo Museo scientifico interattivo di nuova generazione realizzato in Italia, non può lasciare nessuno indifferente". "La Chiesa di Pozzuoli - aggiunge il vescovo - esprime la propria vicinanza al professor Vittorio Silvestrini, che in tutti questi anni ha sempre difeso con coraggio la promozione della Cultura, anche accogliendo le sollecitazioni provenienti da tanti contesti, non solo scientifici". Infine il vescovo esprime la propria solidarietà anche ai lavoratori. "Piena solidarietà al gruppo dirigenziale - conclude Pascarella - e a tutti i lavoratori del complesso, che rischiano ora di vedere vanificati i tanti sforzi portati avanti con passione e determinazione, facendo mantenere alti livelli di qualità all'opera di Bagnoli, nonostante la situazione di attuale crisi".