Aborti clandestini, praticati da cinesi molto probabilmente su cittadine cinesi. È quanto ha scoperto la polizia municipale a Napoli. Le indagini sono partite da un esposto, anonimo, presentato da un cittadino all'unità operativa San Lorenzo. In seguito ai controlli, la conferma. In un appartamento in corso Garibaldi i vigili urbani hanno trovato, in condizioni igieniche pessime, tutta l'apparecchiatura: lettini, macchinari per effettuare ecografie, divaricatori vaginali, flebo, medicinali.Proprio mentre stavano effettuano i controlli, è arrivata anche una trentenne cinese, non incinta e accompagnata dal compagno, con una emorragia in corso: condotta in ospedale è attualmente sotto osservazione. Indagini sono in corso per accertare da chi fosse gestito il laboratorio. Al momento del blitz, l'appartamento era vuoto.A gestire il giro di aborti clandestini scoperto a Napoli, ma anche altri interventi medici, erano una donna e un uomo, marito e moglie, entrambi di nazionalità cinese. Lei, 27 anni, e lui 30 anni, ai clienti, al pari che ai vigili urbani, si sono presentati come medici: invece non erano in possesso di alcun titolo. I due sono stati denunciati.Sequestrata tutta l'apparecchiatura trovata nell'appartamento di corso Garibaldi, laboratorio al quale si è arrivati grazie a un esposto anonimo di un cittadino. Trovati anche 2mila euro in contanti, 800 dei quali nascosti in un manuale di istruzioni di un apparecchio per le ecografie.Intanto resta ricoverata all'ospedale degli Incurabili la 30tenne cinese che si stava rivolgendo al falso studio medico proprio mentre erano in corso i controlli dei vigili urbani: le era stata impiantata una spirale, ma l'intervento era stato fatto in maniera errata, tanto che la donna ha avuto una emorragia.