Si vuole conferire la
cittadinanza italiana e una ricompensa al valore civile ad Anatolij Korol, il muratore ucraino di 38 anni ucciso la sera di sabato scorso da due banditi in un
supermercato di Castello di Cisterna (Napoli) mentre cercava di
sventare una rapina.
Una vicenda che ha impressionato non solo la comunità campana (che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali e si è stretta intorno alla famiglia del muratore, la moglie, il figlio 14enne e la bambina di un anno e mezzo che era con lui al momento dell'omicidio), ma tutta l'opinione pubblica e il popolo della reta che gli ha dedicato uno pagina Facebook e già migliaia di commenti.
"A mani libere e piene di
umanità, come quelle di Anatolij": è quanto scrive il vescovo di
Nola (Napoli), Beniamino Depalma, in un messaggio alla diocesi in ricordo di
Anatolij Korol. Il presule invita a "raccogliere il testimone"
del gesto dell'ucraino e chiede ai responsabili del delitto "il
coraggio di prendere atto del male che hanno fatto e di
assumersi tutta la responsabilità del gesto che hanno compiuto:
se recupereranno tale coscienza - scrive il vescovo -
dimostreranno che nel loro cuore c'è ancora un seme di umanità".
Domenica sera Depalma officerà una
cerimonia religiosa nella chiesa di Castello di Cisterna, per
"affidare al Signore il buon Anatolij, pregare per i suoi cari,
invocare la pace per la nostra terra".
"Anatolij - scrive ancora monsignor Depalma - era giunto in
questo nostro territorio per vivere con la sua famiglia una vita
più dignitosa: vi ha trovato la morte, seppure da eroe. Dobbiamo
raccogliere il suo testimone, non possiamo lasciare che il suo
gesto venga dimenticato, così come non possiamo dimenticarci
della sua famiglia, della giovane moglie e dei figli".