Un logo rinnovato, un sito più dinamico, una app per le mamme e per gli operatori: l’applauso scrosciante degli oltre cinquecento delegati dei Centri aiuto alla vita italiani ha salutato la nuova immagine coordinata del Movimento per la Vita, Cav, Case d’accoglienza, che unifica e rende omogenea la comunicazione associativa. Il nuovo progetto editoriale, elaborato a cura di SpazioUau, è stato presentato ieri al 35° convegno nazionale Cav, nella giornata dedicata alla comunicazione che ha visto anche la partecipazione di Domenico Pompili, vescovo di Rieti e già direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali Cei. Nella sua relazione, Pompili ha ricordato che la premessa della comunicazione è il mettersi in ascolto dell’altro. E anche il Movimento per la Vita si appresta a percorrere altri sentieri di uscita. Si parte dal logo che richiama lo storico omino stilizzato con le braccia alzate a formare una V, mantiene il colore verde ma si attualizza in una versione più essenziale, morbida e fluida. Nell’ottica di una presenza online sempre più efficace e immediata, è stato presentato anche il progetto di restyling del sito istituzionale: una grafica rinnovata e una migliore organizzazione dei contenuti, con un format replicabile per i siti delle realtà locali. «Sono strumenti messi a disposizione gratuitamente per tutti, nella consapevolezza che da sole le nostre realtà locali avrebbero fatto più fatica a costruirseli – ha spiegato Gian Luigi Gigli, presidente nazionale del MpV – ma servono anche a farci crescere nella consapevolezza che siamo una stessa famiglia». E per rendere l’azione del Movimento ancora più penetrante, nasce DigitCav, progetto selezionato dalla Fondazione Vodafone nel bando innovazione per il sociale. DigitCav è l’app per smartphone e tablet, disponibile dal prossimo anno, che in pochi gesti geolocalizza su una mappa il Cav più vicino, trova il modo più rapido per raggiungerlo e mette in contatto con un operatore attraverso 5 diverse opzioni: mail, chat, social network, telefono del Cav o numero verde nazionale. «Qualsiasi strumento la donna scelga, viene comunque allertato automaticamente il numero verde: se non risponde nessuno al Cav locale individuato, l’applicazione rimanda al servizio SosVita – spiega Leo Pergamo, in forza ai progetti sociali del MpV –. In questo modo nessuna richiesta di soccorso va persa, anche perché l’app ha un supporto multilingue pensato per le immigrate che arrivano senza nulla, ma con un telefonino in mano». Infine, nella stessa applicazione, attraverso il “cloud” i responsabili di Cav, MpV, CdA, potranno utilizzare software e aggiornare documenti, interagendo in tempo reale col centro nazionale e con le altre strutture, elaborando e condividendo informazioni. Per far sì che l’informatizzazione integrata funzioni al meglio, è previsto l’avvio di percorsi formativi di comunicazione per alcuni delegati scelti dai vari Cav e MpV locali che, dopo le giornate di aggiornamento, torneranno presso le proprie sedi per formare a loro volta gli altri volontari. La grande attenzione alla comunicazione attraverso il web è nata dalla constatazione degli ottimi risultati di SosVita il progetto che realizza una rete di aiuto e sostegno alla donna con un servizio costante sulle 24 ore. Tramite chat e contatto sui social network ha intercettato un mondo che restava nascosto: quello delle mamme italiane in bilico sull’aborto che, a differenza delle straniere, spesso sono ritrose a presentarsi fisicamente a un Centro aiuto alla vita, ma cercano informazioni e conforto nell’anonimato della rete. Già da mercoledì il nuovo logo personalizzabile, in formati diversi, corredato di una guida all’utilizzo, sarà scaricabile dal sito www.mpv.org a disposizione degli operatori che ne faranno richiesta.