giovedì 15 dicembre 2011
Secondo le motivazioni della sentenza dei giudici della Corte d'assise d'appello di Perugia, gli elementi indiziari non consentono, nemmeno nel loro insieme, di considerare "provata in qualche modo la colpevolezza" di Amanda Knox di Raffaele Sollecito.
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Gli elementi indiziari non consentono, nemmeno nel loro insieme, di considerare "provata in qualche modo la colpevolezza" di Amanda Knox di Raffaele Sollecito nell'omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher. È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza dei giudici della Corte d'assise d'appello di Perugia in cui si precisa che "quello che si rileva ai fini della decisione è soltanto la mancanza di prova di colpevolezza degli attuali imputati". A ottobre i giudici di Perugia hanno assolto la studentessa americana e il suo allora fidanzato, condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione."Una volta esclusa la sussistenza della prova di colpevolezza a carico degli attuali imputati non spetta a questa Corte prospettare quale possa essere stato il reale svolgimento della vicenda, né se l'autore del reato sia stato uno o più di uno né se siano state o meno trascurate altre ipotesi investigative", si legge ancora nelle conclusioni del documento.
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