giovedì 14 settembre 2017
Esce invece illeso dal processo l'ex sindaco di Venezia Orsoni, che per la vicenda dovette dimettersi. L'ex governatore veneto Galan aveva invece scelto la via del patteggiamento
Condannato. L'ex ministro Altero Matteoli coinvolto nell'inchiesta veneziana sul Mose (Ansa)

Condannato. L'ex ministro Altero Matteoli coinvolto nell'inchiesta veneziana sul Mose (Ansa)

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L'ex ministro Altero Matteoli è stato condannato a 4 anni di reclusione e a oltre 9,5 mln di euro di multa per corruzione nell'inchiesta Mose. Matteoli ha fatto sapere che ricorrerà in appello e ha detto: «Non sono un corrotto e non ho mai ricevuto denaro, né favorito alcuno. Non comprendo quindi questa sentenza»

(AGGIORNAMENTO Altero Matteoli è morto, vittima di un incidente stradale vicino a Capalbio, il 18 dicembre 2017. Successivamente la famiglia Matteoli - caso rarissimo in giurisprudenza - ha presentato un ricorso post mortem nella vicenda Mose per salvare la reputazione del congiunto in quanto, sostengono gli avvocati difensori, Altero Matteoli era ancora vivo quando il 14 settembre 2017 venne letta la sentenza che lo condannava a 4 anni ma morì prima del deposito delle motivazioni. Il 12 luglio 2019 la Corte d'Appello ha dichiarato il non doversi procedere per l'ex ministro perché il "reato è estinto per morte dell'imputato").

Esce illeso dal processo, per assoluzione o prescrizione di parte delle vicende ascritte, l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni che era accusato di finanziamento illecito ai partiti. Lo ha deciso il tribunale di Venezia presieduto da Stefano Manduzio. Sono usciti dal procedimento, perché assolti o per prescrizione, anche l'ex presidente del Magistrato alle Acque, Maria Giovanna Piva, l'ex presidente del consiglio regionale del Veneto, Amalia Sartori, e l'architetto Danilo Turcato che aveva curato i lavori di restauro della villa già di proprietà di Giancarlo Galan, l'ex governatore del Veneto che aveva patteggiato la pena.

(AGGIORNAMENTO Il 12 luglio 2019 la Corte d'Appello ha deciso in merito al secondo grado. L'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e l'ex presidente del Magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva, sono stati assolti per una parte dei capi d'accusa. Altri capi d'imputazione - i finanziamenti in nero per Orsoni e corruzione per Piva - sono stati confermati ma prescritti).

Condannato invece l'imprenditore Nicola Falconi a due anni e 78mila euro di multa, Corrado Crialese a un anno e dieci mesi e 1000 euro di multa, pena sospesa, e l'imprenditore Erasmo Cinque a quattro anni. Tutti i condannati si sono visti interdire a diverso titolo i pubblici uffici, a pagare le spese processuali e a risarcire le parti civili. Il giudice ha disposto delle provvisionali sino a un milione di euro rimandando la multa in sede civile.

(AGGIORNAMENTO Il 12 luglio 2019 la Corte d'Appello ha deciso in merito al secondo grado: Erasmo Cinque ha vista confermata la pena a 4 anni ma viene ridotta la confisca di beni. Per Nicola Falconi è scattato il non doversi procedere per prescrizione del reato. Per Crialese la pena è stata rideterminata in un anno e 8 mesi)

Il Mose è un sistema di dighe mobili studiato per difendere Venezia dall'acqua alta che sempre più spesso la "colpisce" e ne minaccia il futuro. Si tratta di un progetto molto costoso che ha fin dall'inizio ricevuto dure critiche e creato polemiche. Poi sono arrivate le denunce e si è, appunto finiti anche in tribunale.

Per saperne di più sul Mose, dal punto di vista tecnico e sullo stato dei lavori, puoi visitare il sito ufficiale del Consorzio Venezia nuova: CLICCA QUI


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