mercoledì 20 marzo 2013
Manganelli è deceduto nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Roma dove era ricoverato da oltre tre settimane. Il 24 febbraio il capo della Polizia era stato operato d'urgenza per l'asportazione di un edema cerebrale. Cancellieri: «Era un numero uno».
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Il capo della Polizia, Antonio Manganelli è deceduto nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Roma dove era ricoverato da oltre tre settimane. Il 24 febbraio era stato operato d'urgenza per l'asportazione di un edema cerebrale. Manganelli, era nato ad Avellino l'8 dicembre 1950. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Napoli, si era specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Modena. Dagli anni '70 ha operato costantemente nel campo delle investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello antimafia poi.
Ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose. È stato docente di Tecnica di Polizia Giudiziaria presso l'Istituto Superiore di Polizia e autore di pubblicazioni scientifiche in materia di sequestri di persona e di tecnica di polizia giudiziaria, tra cui il manuale pratico delle tecniche di indagine 'Investigarè (Cedam), scritto con il prefetto Franco Gabrielli, all'epoca direttore del Sisde.Ha diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e di Napoli. Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1° classe, con l'incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza. Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie. Il 25 giugno 2007 il Consiglio dei ministri lo aveva nominato Capo della Polizia.Cordoglio della politica e delle istituzioni«Era un numero uno come poliziotto e per le sue qualità mortali», così il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri sulla morte del capo della Polizia, Antonio Manganelli: «È lo Stato italiano che oggi lo piange edomani lo saprà onorare degnamente. Il Ministro dell'Interno, con immenso dolore, ringrazia, rimpiange e ricorda Antonio Manganelli. Annamaria vuole abbracciare per l'ultima volta l'amico Antonio. Addio carissimo, che la terra ti sia lieve»Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appena appresa la triste notizia della scomparsa del Capo della Polizia Antonio Manganelli, si è messo in contatto con il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, chiedendole di rappresentare prontamente alla famiglia del Prefetto i suoi sentimenti di solidarietà e all'intera amministrazione della Pubblica Sicurezza il suo partecipe cordoglio.«Ciao Antonio, maestro di vita e amico vero. Rimarrai per sempre nel mio cuore». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha affidato a un tweet il suo messaggio di cordoglio per la morte del Capo della Polizia. «Sono molto dispiaciuto e addolorato per la morte del Capo della Polizia, Antonio Manganelli - ha commentato il Governatore siciliano, Rosario Crocetta -. Ieri mi avevano detto che le sue condizioni erano peggiorate».

«Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa del Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, che ha dedicato la sua vita al servizio delle Istituzioni - dichiara in una nota la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini -. In questo doloroso momento desidero far pervenire alla sua famiglia il cordoglio mio personale e di tutta la Camera dei deputati».«Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Manganelli, al quale mi hanno legato affetto e amicizia per tanta parte della mia vita - scrive il presidente del Senato Pietro Grasso che sottolinea come - il suo incessante e proficuo impegno ha saputo mostrare, con serena semplicità, il significato del senso del dovere, della responsabilità e della lealtà nei confronti degli uomini da lui diretti»Al cordoglio delle istituzioni si unisce quello di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni ucciso 7 anni fa a Ferrara durante un controllo di polizia: «È morto Manganelli - scrive sulla sua pagina Facebook -. A me dispiace sinceramente e mando un abbraccio alla sua famiglia».

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