sabato 19 marzo 2011
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La tendopoli a Lampedusa «è solo una precaria risposta per offrire un tetto in attesa di un trasferimento dei profughi, che deve essere prontamente superata da un efficace programma di accoglienza e la creazione di centri spalmati sul territorio italiano, in modo da non gravare solo sull’isola che rischia di trasformarsi in una polveriera». Prima di partire per l’isola delle Pelagie, l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, interviene con forza sulla scelta che sembra aver fatto saltare gli equilibri a Lampedusa.Una situazione quella dell’isola più a sud d’Europa da tenere sotto controllo e per la quale Montenegro fa appello anche al Presidente della Repubblica, al quale ha inviato un’accorata lettera. Monsignor Montenegro, in un lungo comunicato ufficiale, esprime forte vicinanza ai lampedusani, ma auspica anche «che le autorità preposte trovino soluzioni concrete che tutelino, insieme, i diritti umani fondamentali degli immigrati e gli interessi dei lampedusani, che vogliono continuare a vivere in modo dignitoso di turismo, senza rinunciare al principio dell’accoglienza che li ha contraddistinti fino ad oggi. Chiedo con forza la salvaguardia della dignità di ciascuno, cittadini e migranti, il rispetto dei diritti per le popolazioni di Lampedusa e Linosa, che soffrono a causa della carenza cronica di sanità, trasporti e istruzione».E punta il dito sui «trasferimenti dal centro inspiegabilmente lenti» e che invece andrebbero «immediatamente potenziati per decongestionate il centro d’accoglienza e per evitare sia il turbamento dell’ordine pubblico che il collasso dell’economia locale, fondata essenzialmente sul turismo. Lampedusa deve essere un luogo di transito per gli immigrati e non un luogo di accoglienza duratura altrimenti l’isola rischia l’implosione».E per descrivere meglio a Giorgio Napolitano la precarietà del vivere da isolani, Montenegro entra nel dettaglio dei problemi. «Da Lampedusa si vola: per tornare a Milano e Verona, a Roma e in Europa dopo le vacanze. Ma volano anche i giovani residenti, verso i licei e le scuole del Nord Italia, volano i malati verso ospedali in grado di curarli, volano le partorienti verso strutture sanitarie in grado di accoglierle. A Linosa, paradossalmente le tartarughe hanno più "servizi sanitari" che i residenti». Come pastore Montenegro chiede il rispetto dei diritti: salute, istruzione, trasporti.
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