La fabbrica di fuochi d'artificio
Bruscella fuma ancora. Sotto quelle che oggi sono solo macerie
hanno perso la vita nove persone. Oggi, infatti, il bilancio
delle vittime si è ancora aggravato. Dopo aver lottato fra la
vita e la morte per 48 ore, è deceduto ieri mattina anche
Michele Bruscella, 43 anni, uno dei titolari dell'azienda,
ricoverato in rianimazione all'ospedale Perrino di Brindisi.
Nella tarda serata di sabato era morto nel Policlinico di Bari il
20enne di Napoli Riccardo Postiglione, studente universitario
che si stava specializzando proprio nell'attività di
programmatore informatico dei fuochi pirotecnici musicali.
Queste ultime due vittime si aggiungono alle sette del giorno
dell'esplosione, a mezzogiorno del 24 luglio. Si tratta di
Vincenzo Armenise, marito di Angela Bruscella, responsabile
d'amministrazione, che è uscita illesa dallo scoppio. C'è poi
Michele Pellicani, cugino dei Bruscella, gli operai indiani
Banga Harbaajan e Nigah Kumar e l'albanese Merja Samir. E ancora
Giuseppe Pellegrino e Vincenzo De Chirico, amici dei titolari,
che erano in azienda in visita, come spesso facevano da
appassionati di fuochi d'artificio. Due i feriti, Vincenzo
Bruscella ricoverato a Napoli in prognosi riservata, socio della
ditta insieme con il fratello Antonio, illeso, e Antonio
Pertino, ricoverato al Policlinico di Bari, panettiere che al
momento dell'esplosione si trovava a passare col suo furgone
lungo la strada che costeggia la fabbrica ed è stato colpito da
una bomba. Sull'accaduto la Procura ha aperto un fascicolo per disastro
colposo ma i carabinieri ai quali il pm Domenico Minardi ha
delegato le indagini stanno svolgendo accertamenti in
collaborazione con l'ispettorato del lavoro dell'Arma
sull'organigramma aziendale, dal momento che venerdì si
trovavano all'interno dell'area della fabbrica anche persone
esterne all'azienda.
Intanto nel pomeriggio, nell'istituto di Medicina legale del
Policlinico di Bari, i familiari delle vittime sono stati
convocati per il riconoscimento dei corpi attraverso alcuni
oggetti, collane e bracciali. Nei prossimi giorni sarà poi
conferito al professor Francesco Vinci l'incarico per le
autopsie.
E mentre non si ferma l'attività degli investigatori che nei
prossimi giorni eseguiranno i rilievi utili a ricostruire la
dinamica dell'esplosione, sul luogo della tragedia protezione
civile e vigili del fuoco sono intervenuti oggi per spegnere i
residui focolai all'interno di una delle cosiddette 'casematte',
i laboratori dove venivano confezionati gli esplosivi.
Attorno all'area sotto sequestro probatorio anche oggi ci
sono curiosi, parenti e amici delle vittime, che continuano a
portare fiori. "È troppo forte il dolore" dice Rosa Bruscella,
madre di Michele Pellicani, una delle vittime, e sorella di
Antonio e Vincenzo Bruscella. L'anziana signora ricorda la
tragedia che nel 1959 colpì la sua famiglia in una esplosione
simile, all'interno della stessa fabbrica. "Morirono sette
persone - racconta - tra cui mia madre, alcune sorelle di mio
padre, un cognato, un nipote di 14 anni e due operai. Un dolore
che non finisce mai".
Sul posto anche il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, che per il giorno dei funerali ha proclamato il lutto
cittadino e sta programmando "una grande manifestazione pubblica
di solidarietà", una "marcia silenziosa, una fiaccolata, che
abbia la sua conclusione sul luogo del disastro". Intanto per
stasera, nella chiesa Maria Santissima Annunziata, è
prevista alle 20.30 una veglia di preghiera per le
vittime.