giovedì 7 luglio 2011
L'importo sarà di circa 700 milioni di euro comprensivo degli ulteriori tre mesi di impegno in Libia. I tagli sono stati di circa 200 milioni. La Russa: per Libia costi ridotti a 60 milioni. Calderoli: entro il 2011 rientrano 2.078 soldati. Ma Napolitano: no a ritiri unilaterali, dipende dall'Onu.
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per il rifinanziamento delle missioni militari italiane all'estero.  «Abbiamo appena votato all'unanimità il decreto che rifinanzia tutte le missioni internazionali». Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro Roberto Calderoli. Dopo che ieri era arrivato lo stop della Lega che aveva annunciato la propria contrarietà a un decreto in tal senso, minacciando anche la richiesta di una verifica della maggioranza, il nodo delle missioni è stato oggetto stamani di un vertice di governo con il premier, i ministri Calderoli, Maroni, La Russa, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Il rifinanziamento è passato però con tagli robusti. L'importo sarà di circa 700 milioni di euro comprensivo degli ulteriori tre mesi di impegno in Libia, fino a settembre. I tagli sono stati di circa 200 milioni.CALDEROLI, ENTRO 2011 RIENTRANO 2.078 SOLDATI «Dei 9.950 militari attualmente impegnati, 2.078 uomini rientreranno a casa entro fine anno». Lo ha annunciato il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. «Ho apprezzato che dei 2.078 uomini che torneranno a casa 100 provengono dalla missione Libica, che ci sarà un ridimensionamento di un terzo dei costi di quella missione (da 142 milioni del primo trimestre a 58 mln), che in un decreto che rifinanzia le missioni semestralmente, per la Libia il rifinanziamento sia fino a settembre 2011, quindi è stato recepito il nostro sollecito». NAPOLITANO: RIDUZIONE CONTINGENTI SOLO IPOTESIIn serata il Quirinale è però intervenuto precisando che le riduzioni dei contingenti militari sono "ipotesi che diventeranno decisioni effettive quando si sarà raggiunto il concerto con l'Onu e le organizzazioni internazionali". Napolitano ha aggiunto: "No a decisioni o ritiri unilaterali: Toghether out or toghether in. Ieri il Consiglio Supremo di Difesa ha ribadito l'importanza essenziale per l'Italia della partecipazione alle missioni internazionali. Stiamo discutendo di come ridurre il costo". Il presidente della Repubblica ha portato un esempio concreto: "Ritiriamo dal fronte marittimo in Libia l'ammiraglia Garibaldi ma senza nulla togliere alla continuità della nostra partecipazione".LA RUSSA, PER LIBIA COSTI RIDOTTI A 60 MILIONI«Abbiamo ridotto essenzialmente il costo relativo alla Libia: da 142 milioni che era il costo del primo semestre siamo passati a meno di 60 milioni per il secondo semestre». Lo annuncia il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. «Abbiamo studiato un meccanismo che non rende necessaria la presenza della nave Garibaldi con i suoi tre aerei nella zona - spiega il ministro -. Ciò comporta la riduzione di quasi mille uomini di equipaggio. L'impegno resta identico perché i tre aerei saranno sostituiti dagli aerei nelle basi con impiego di attività più flessibili, cioé anche missioni». «Abbiamo ritirato un'altra nave - conclude la Russa - che era in attività antiterrorismo che era lì dal 2001».«In Afghanistan dobbiamo valutare nel 2012 una modifica dell'impegno, non intesa come ritirata ma proprio per il successo che ha avuto la nostra missione», ha aggiunto il ministro della Difesa.«Sotto lo stimolo degli amici della semplificazione e di Calderoli e dopo il lavoro dello staff della Difesa e del Cdm annunciamo che, ferme restando tutte le missioni, il costo complessivo scende di circa 120 milioni di euro, passando dagli 811 del semestre scorso a 694».«Mi preme soprattutto sottolineare che non abbiamo tagliato neppure di una virgola i costi della sicurezza dei nostri soldati, anzi abbiamo stanziato 15 milioni in più per loro», ha affermato La Russa.7.224 ITALIANI IMPEGNATI IN 29 MISSIONISono 29 le missioni all'estero, in 28 diversi Paesi, che vedono impegnati 7.224 militari italiani: è questa la situazione aggiornata al 30 giugno scorso, secondo i dati del ministero della Difesa. Il contingente più numeroso (4.200 uomini) si trova in Afghanistan; segue il Libano (1.780) e i Balcani (650). Ecco l'elenco delle principali missioni, suddivise per Paesi in cui i contingenti sono schierati. Non è compresa la missione Unified Protector in Libia, cui la Difesa italiana partecipa con navi ed aerei: Afghanistan 4.200, Libano 1.780, Balcani 650, Acque Somalia, antipirateria 274, Emirati-Tampa-Bahrein 125, Egitto 78, Iraq 73, Malta 25, Uganda 19, Albania 18, Georgia 15, Hebron 13, Israele 8.
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