Il voto amministrativo, cartina di tornasole delle prossime politiche? Forse sì, soprattutto sul fronte delle alleanze e sull’avanzata del fronte dell’antipolitica. Quanto peserà il Movimento 5 stelle? Un crack del centrodestra - che rispetto al 2007 si presenta diviso in tre tronconi: Pdl, Lega Nord e Terzo Polo - potrebbe portare i rispettivi leader a una rivisitazione delle proprie posizioni e a nuove alleanze. Il Carroccio cerca conferme dopo gli scandali giudiziari. Il terzo Polo potrebbe diventare decisivo ai ballotaggi. Nel centrosinistra poi c’è da verificare la tenuta del Pd, che ora appoggia Monti, rispetto ai suoi alleati - Sel e Idv - che invece sono contro l’attuale governo. E poi quanto inciderà l’aumento delle tasse dirette e indirette? Insomma le domande sono parecchie e tutte interessanti, e toccano da vicino il cittadino. Si vota domenica dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15. Mille i comuni italiani che andranno alle urne. In tutto Saranno oltre 9 milioni e mezzo gli elettori chiamati a esprimersi per rinnovare i sindaci e i consigli comunali. Sono 769 i comuni chiamati al voto nelle Regioni a statuto ordinario di cui 134 con più di 15 mila abitanti (i cosiddetti comuni superiori) e 635 con un numero di abitanti che non raggiunge questa soglia. Complessivamente, nelle Regioni a statuto ordinario gli elettori saranno 7.202,146, di cui 3.467.247 maschi e 3.734.899 femmine divisi in 8.654 sezioni elettorali. Sempre il 6 e il 7 maggio si vota in 148 comuni in Sicilia (circa 2 milioni e 300mila gli elettori, con 34 comuni superiori e tre capoluogo di provincia, Agrigento, Palermo e Trapani) e in 26 in Friuli Venezia Giulia (150.313 gli elettori, con un solo comune superiore che è anche capoluogo di provincia, Gorizia). In Trentino Alto Adige si voterà il prossimo 20 maggio per il rinnovo del solo comune di Cavedago, dove saranno chiamati alle urne 525 elettori. In Valle d’Aosta si voterà il 27 maggio per il rinnovo di sindaco e amministrazione comunale di tre comuni, per un totale di 1.658 elettori divisi in tre sezioni. In Sardegna il voto per le elezioni comunali è slittato al 10 e 11 giugno: si voterà per il rinnovo delle amministrazioni in 65 città, di cui sole 3 con più di 15 mila abitanti. Tra Regioni a statuto ordinario e speciale i comuni capoluogo chiamati al rinnovo in questa tornata elettorale sono complessivamente 26, ai quali si aggiungono due capoluoghi della Sardegna: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, L’Aquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Trapani, Oristano e Lanusei.Vittorio Sgarbi non può essere candidato sindaco a Cefalù (Pa): lo ha stabilito la Corte d’appello di Palermo che ha confermato la decisione del tribunale di Marsala. A provocare l’estromissione del critico dal voto di Cefalù è una norma del testo unico degli enti locali (l’art. 143) in base al quale non possono concorrere al primo turno elettorale utile gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose. È il caso di Sgarbi il quale era sindaco di Salemi (Trapani) quando, a febbraio, il comune è stato sciolto dopo una relazione degli ispettori ministeriali secondo i quali l’attività amministrativa era condizionata dagli interventi di Giuseppe Giammarinaro, coinvolto in una inchiesta culminata con i sequestro di beni per 35 milioni.Ad Alessandria domenica e lunedì prossimi gli elettori avranno tra le mani una scheda lunga quasi un metro. Saranno in 75 mila circa chiamati ad eleggere sindaco e 32 consiglieri comunali. La pattuglia dei candidati è massiccia: 16 in corsa per la carica di sindaco, 33 liste con oltre 900 nomi per il consiglio comunale. La scheda elettorale è formato maxi: 96 centimetri di lunghezza per 31,8 centimetri di altezza.