Giuliano Pisapia è stato proclamato eletto ufficialmente sindaco questa mattina con 365.717 voti. Il sindaco uscente, Letizia Moratti, è stata votata da 297.814 milanesi. Questo il risultato ufficiale del ballottaggio dopo le verifiche della commissione elettorale centrale che ha proceduto alla proclamazione.
TRE DONNE IN POLE PER IL POSTO DI VICESINDACOLa campagna elettorale è finita, ma il neo sindaco Giuliano Pisapia non rinuncia all’ultimo manifesto, rigorosamente arancione. «Milano Buon Giorno!» è lo slogan scelto per ringraziare i 365mila elettori che lo hanno mandato a Palazzo Marino. E mentre l’avvocato assapora la vittoria e si gode il primo giorno da sindaco, Letizia Moratti prepara gli scatoloni e si prepara ad uscire di scena. Oggi verrà proclamato sindaco, poi nel pomeriggio ci sarà il passaggio di consegne, in tempo per consentire a Pisapia di presenziare in veste ufficiale le celebrazioni per la festa della Repubblica. Con ogni probabilità la Moratti lascerà il suo posto in Consiglio comunale, rifiutandosi di sedere tra i banchi dell’opposizione. L’indiscrezione ieri circolava con insistenza nella sede milanese del Pdl, in viale Monza, alle prese con l’analisi del voto amministrativo. Anche il premier Silvio Berlusconi avrebbe già deciso per le dimissioni per un motivo ben preciso: evitare di dover presiedere, in qualità di consigliere anziano (vale a dire più votato), la prima seduta dell’aula. Il primo appuntamento di Pisapia ieri è stato con i dipendenti comunali: una visita agli uffici di via Larga, sede dell’anagrafe. Nel pomeriggio un giro tra le case popolari del quartiere San Siro, uno dei più degradati della città, e l’incontro con la vedova del partigiano Giovanni Pesce. Tutte promesse fatte durante la campagna elettorale. «Voglio dimostrare con la mia presenza – ha detto ieri ai cittadini del quartiere San Siro – che manterrà gli impegni e li sto già mantenendo». Una tirata d’orecchi per il leader Nichi Vendola di Sel che da piazza Duomo aveva salutato in maniera ironica 'i fratelli musulmani e i rom'. «Quando va in una città che non conosce dovrebbe ascoltare più che parlare » ha commentato il neo-sindaco. Tra le priorità da risolvere la prima riguarda la formazione della giunta che l’avvocato conta di chiudere nel giro di due settimane. Pisapia pensa ad una squadra dalle pari opportunità con la metà dei dodici assessori donna, a partire dal vicesindaco. Poltrona per la quale sarebbero in corsa la senatrice del Pd Marilena Adamo, l’ex ministro Barbara Pollastrini ma anche Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carità. È chiaro che la scelta non sarà indifferente. La giunta, che sarà composta soltanto da dodici assessori, sarà presentata nel corso della prima seduta del Consiglio comunale che si terrà con ogni probabilità il 20 giugno. Il neo sindaco avrà infatti venti giorni di tempo a partire dalla sua proclamazione per convocare l’assemblea. Una curiosità: tra i banchi della maggioranza siederanno dieci delle undici donne elette. Pronto a collaborare con il primo cittadino il governatore della Lombardia Roberto Formigoni che ieri ha auspicato un «lavoro comune sull’Expo». Un tema, quello dell’Expo, che potrebbe vedere un inedito rapporto di collaborazione tra Pisapia e l’ex sindaco Moratti, che sembrerebbe intenzionata a mantenere il ruolo di commissario straordinario del governo. Si dice pronto a fare «un’opposizione puntigliosa ma non urlata» l’ex vicesindaco Riccardo De Corato, costretto a farsi da parte dopo 14 anni di amministrazione. Che ieri è tornato a denunciare il «clima da caccia all’uomo» che si è scatenato contro di lui, con una cinquantina di giovani dei centri sociali che hanno manifestato sotto casa sua lunedì sera.
Cinzia Arena