martedì 23 giugno 2015
Giallo: miliziani libici avrebbero affiancato il natante e ucciso un uomo. Salvati 2.500 migranti a largo della Libia.
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Per essere un racconto inventato, c'è un proiettile di troppo: un immigrato gambiano di 32 anni, giunto ieri a Lampedusa trasportato da un elicottero della Marina Militare con un colpo d'arma da fuoco al polpaccio sinistro, ha raccontato che miliziani libici, dopo circa un'ora e mezzo di navigazione, si sono accostati al gommone sul quale viaggiava con un centinaio di persone e, per vendicarsi dei migranti che hanno risposto no alla loro richiesta di denaro, hanno sparato dei colpi. Uno ha centrato e ucciso un immigrato. Questa la versione del testimone. Ma il cadavere non è stato trovato sul gommone, soccorso da un mercantile quando era ancora a poche miglia dalla costa libica. Probabilmente è caduto in acqua; ma in attesa di conferme al racconto da parte degli altri immigrati (il loro arrivo è previsto per domani a Pozzallo, nel Ragusano), la procura di Agrigento per il momento ha aperto un fascicolo per tentato omicidio. Intanto oggi a largo della Libia, in un'operazione coordinata dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, sono stati recuperati 2.518 migranti che si trovavano su 15 barconi. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato tre mezzi delle Capitanerie di porto, due motovedette e nave Corsi inserite nel dispositivo Triton, due mercantili, un rimorchiatore, una nave irlandese, due mezzi della Guardia di Finanza, una nave spagnola e una norvegese inserite entrambe in Triton. Resta un giallo dunque la vicenda del migrante morto e di quello ferito . Alla legittima prudenza dei magistrati italiani che hanno aperto un fascicolo per tentato omicidio, si aggiunge quella che per il momento è solo una dichiarazione di principio della Guardia costiera libica: "Non spariamo mai contro imbarcazioni di migranti e anche la Marina libica non ha sparato", ha detto telefonicamente all'Ansa il colonnello Reda Issa, comandante delle motovedette del "Settore centrale" libico. Il migrante ferito, sentito dalla polizia, ha reso la sua testimonianza parlando di alcuni colpi sparati contro gli occupanti del gommone, prima che giungesse il mercantile che ha preso a bordo i migranti, e da cui la Marina con un suo un elicottero ha prelevato il ferito, ora ricoverato nell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Le sue condizioni non sono preoccupanti. Le indagini sono eseguite dalla squadra mobile di Agrigento e coordinate dal procuratore Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo. Quest'anno già due volte, a febbraio e ad aprile, una motovedetta della Guardia costiera e poi un rimorchiatore e una nave di Frontex sono state attaccate a colpi d'arma da fuoco. Lo scorso 13 aprile, a circa 60 miglia dalle coste libiche, durante un'operazione di trasbordo dei migranti, la nave della Marina islandese Tyr e il rimorchiatore italiano Asso 21 furono presi di mira da un barchino veloce (da alcune immagini scattate sembra una motovedetta libica) che ha sparato colpi di arma da fuoco in aria nel tentativo di recuperare il barcone su cui avevano viaggiato i migranti.
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