Giorgia Meloni a Bruxelles - Ansa
Come benvenuto, non c'è male. Il presidente dell'Eurogruppo Pascal Donohoe, parlando al Parlamento Europeo proprio mentre stava per iniziare il vertice dei capi di governo, ha nuovamente pressato Giorgia Meloni sulla ratifica del Mes: "Rispetto assolutamente e posso capire il punto di vista del governo italiano se dice che non vuole accedere" al Meccanismo europeo di stabilità, spiega Donohoe. "Ma la ratifica del Trattato consentirà che il maggior potere del Mes sia messo a disposizione di altri Paesi, che potrebbero invece decidere di volersene avvalere nel futuro. Mi auguro che questo potrà essere considerato all'interno del dibattito in corso in Italia".
Parole che arrivano dopo che la premier italiana, ieri al Senato e alla Camera, aveva ribadito che non sarebbe interesse del Paese ratificare l'ex salva-Stati riformato in questo momento. Donohoe però conferma che l'incertezza italiano pesa in Europa: "Sono in contatto con il ministro Giorgetti per quanto riguarda la situazione del Trattato Mes" e la sua ratifica, "oggetto di una grande discussione" in Italia, ha sottolineato Donohoe. "Se ne è discusso sia all'interno del Mes che nell'Eurogruppo", ribadisce. Il tema, prosegue il presidente dell'Eurogruppo "ha una grande visibilità nella politica italiana" e "capisco che sia una questione spinosa. Rispetto poi al motivo per cui è importante la ratifica di quel Trattato - ha concluso Donohoe -, il motivo è che offre una maggiore rete di sicurezza anche alla nostra valuta comune, soprattutto in caso di eventuali future difficoltà e questo non può che essere a vantaggio di tutti".
Arrivando al vertice europeo, la premier nelle prime dichiarazioni non ha parlato del Mes, mentre ha rivendicato il "cambio di prospettiva" sui migranti operato dalle istituzioni europee. E ha ribadito anche la linea contro il rialzo dei tassi della Bce, che influisce sui mutui, tema che "seguiamo con grande attenzione".
Ma è il dibattito sul Mes che da Bruxelles arriva dritto in Italia. Oggi di nuovo la maggioranza si è assentata in commissione Esteri alla Camera, dove si è dato il via libera al ddl di ratifica del Mes. La strategia è invariata: andare in aula domani per spostare però il voto in autunno. Pd e Terzo polo attaccano: "La maggioranza scappa".