Ufficio stampa Quirinale
Prendere spunto dallo spirito di Raffaello per uscire dall’emergenza coronavirus. L’occasione sono i 500 anni della morte di Raffaello e la mostra a lui dedicata alle Scuderie del Quirinale chiusa a pochi giorni dall’inaugurazione, ma Sergio Mattarella in questo modo manda un messaggio chiaro a tutto il Paese e all’Europa perché sia unita e lungimirante nelle scelte. «L’attuale emergenza sanitaria ha imposto la chiusura, pochi giorni dopo l’inaugurazione, della mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale, dove sono giunti capolavori provenienti da collezioni e musei di tutto il mondo», esordisce il capo dello Stato. Per questo «l’augurio è che le porte si possano riaprire quanto prima e che da quello spirito rinascimentale che rese impareggiabile l’arte di Raffaello si possa trarre energia per una ripartenza dell’Italia e dell’Europa».
Poi il presidente della Repubblica torna sull’esempio dato all’umanità dell’artista. «Il genio creativo, l’arte, le opere di Raffaello Sanzio - scrive il presidente Mattarella in un messaggio – sono immortali e costituiscono un patrimonio dell’umanità , alla quale, pur con la sua giovane età, riuscì a donare bellezza e armonia rinnovando la cultura figurativa e lasciando una traccia che nei secoli è rimasta sempre ben visibile». Nella ricorrenza dei 500 anni dalla scomparsa, perciò, non si può che rendere omaggio a «un genio della pittura italiana, che, insieme a Leonardo e Michelangelo, divenne un simbolo universale del nostro Rinascimento». Con la speranza che, conclude Mattarella, questo anniversario sia occasione per studiare ancora Raffaello e per diffondere sempre di più la sua conoscenza.