La Corte Costituzionale si è riunita in camera di consiglio, questa sera alle 19, per le comunicazioni delle dimissioni di Sergio Mattarella da giudice, dopo la sua elezione a Presidente della Repubblica. Mattarella è giunto stamane nel palazzo della Consulta dove è restato a lungo per scrivere il discorso che pronuncerà domani alla Camera, dopo il giuramento sulla Costituzione.
La Camera intanto nella giornata di oggi si è rifatta il trucco alla
vigilia della cerimonia del giuramento di Sergio Mattarella
eletto sabato Presidente della Repubblica. Stamane di buon
mattino sono state fatte le pulizie generali del palazzo e in
seguito sono state posizionate le telecamere speciali che
riprenderanno l'arrivo del Presidente sulla piazza e poi
all'ingresso principale, lungo il corridoio che costeggia il
cortile, in Transatlantico e in fine in aula. La cerimonia
avrà inizio alle 10, poi Mattarella, dopo il giuramento,
pronuncerà il suo discorso di insediamento e lascerà
Montecitorio per un omaggio all'Altare della Patria. Da piazza
Venezia salirà poi al Quirinale per la cerimonia di
insediamento.
Mattarella invita Berlusconi. C'è anche il nome di Silvio Berlusconi nell'elenco degli invitati domani all'insediamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente di Fi parteciperà alla cerimonia che si tiene al Quirinale ed è stato inserito nell'elenco che comprende le alte cariche dello Stato, dei leader e dei segretari delle forze politiche invitati dal cerimoniale. L'ex presidente del Consiglio ha accettato l'invito e quindi sarà presente alla cerimonia.
La giornata di domenica. Messa di primo mattino alla chiesa di
Santi Apostoli, poi a piedi fino alla Consulta dove lavora al
discorso di martedì, infine il contatto con i suoi due
predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano per
condividere "le preoccupazioni" ed il peso del ruolo che si
appresta a ricoprire. È la prima giornata da presidente della
Repubblica di Sergio Mattarella. Il nuovo capo dello Stato sente
l'importanza del momento. Lo si comprende dalle poche parole che
sfuggono alla sua riservatezza. "Pregate per me affinché io sia
uno strumento per il bene del Paese", dice ad un gruppo di suore
che lo salutano all'uscita della chiesa e che gli "strappano"
una fotografia prima che si incammini a piedi nuovamente verso
la Corte Costituzionale. Per una volta Mattarella lascia la
vecchia Panda grigia che lo ha accompagnato in questi giorni e
passeggia in centro a Roma.
Non per un bagno di folla (le
persone che lo incontrano gli tributano un applauso e urla di
incoraggiamento alle quali risponde con garbo) quanto per
rispettare, come tutti gli altri cittadini di Roma, il blocco
comunale del traffico. Una scelta di semplicità e sobrietà, come
quella che vuole imprimere all'inizio del suo settennato. Nel
corso della breve passeggiata il nuovo capo dello Stato fila
dritto senza rispondere alle domande dei giornalisti o fermarsi
davanti alle telecamere.
Appena arrivato alla Consulta vuole chiamare Ciampi. Una
lunga e affettuosa telefonata al suo predecessore: "Sono grato
per tutto quello che hai fatto per il Paese - gli dice - Tu puoi
capire bene quali siano le mie preoccupazioni".
L'abbraccio con Napolitano. È il formale passaggio di consegne tra un presidente all'altro che si concretizza nel pomeriggio con la visita a casa di Napolitano. Anche questa volta a piedi per avere una descrizione dei "dossier" sul tavolo al Quirinale. Altra passeggiata a piedi nelle vie del centro di Roma, assediato dalle telecamere che per qualche minuto bloccano il traffico di via Nazionale. Mattarella già sta lavorando da presidente. Il discorso è in via di elaborazione, sta definendo lo staff presidenziale e sta lavorando sui faldoni e sui ruoli aperti da giudice della Corte Costituzionale da consegnare ai suoi colleghi. Nessun passaggio viene lasciato al caso. Le uniche concessioni che si concede sono quelle legate alla vita familiare. Spuntano anche alcune foto del momento della sua elezione vissuto a casa della figlia nel quartiere Flaminio. Immagini che rompono lo stereotipo dell'uomo freddo e serioso. Si vede Mattarella sorridente mentre viene festeggiato dalla sua numerosa famiglia: ci sono i figli, i nipoti che lo abbracciano e i più stretti amici. Sembra uno spaccato di vita di una normale famiglia italiana anche se, in questo caso, si celebra l'elezione di uno dei suoi membri a capo dello Stato.
Le prime parole dopo l'elezione. "Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini"; sono state queste le prime parole pronunciate sabato da
Sergio Mattarella da presidente della Repubblica. Parole che riflettono la statura di un uomo sobrio, pacato: le preoccupazioni per le famiglie piegate dalla crisi e insieme la speranza per un futuro più sereno. Abito grigio, camicia bianca, cravatta a pois leggeri, Mattarella si è lasciato fotografare a lungo accanto alle presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Valeria Fedeli, giunte nella sala verde della Corte costituzionale per la comunicazione ufficiale della notizia della sua elezione, ottenuta con 665 voti. Poche parole, una breve pausa nei saloni della Consulta, poi il neo capo dello Stato si è ritirato a bordo della sua Panda grigia nella foresteria della Corte, dove vive da un paio d'anni. I momenti dello spoglio Mattarella li aveva trascorsi a casa della figlia Laura, insieme alla sorella, gli altri due figli Bernardo e Francesco, i sei nipoti e gli amici più stretti. Poi di corsa alla Consulta.
La visita alle Fosse Ardeatine. Intorno alle 16.30, il neo-presidente è risalito sulla Panda, seduto sul posto del passeggero, ed è andato al mausoleo delle Fosse Ardeatine, a rendere omaggio alle 335 vittime della barbaria nazista. Dopo essersi fermato in raccoglimento nel luogo dell'eccidio il presidente ha pronunciato poche parole, ma significative: "L'alleanza tra nazioni e popolo seppe battere l'odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore". Il primo atto pubblico del presidente, dunque, è stato rendere onore ai caduti e nello stesso tempo richiamare all'unità della nazione, solo antidoto al terrorismo.
Domani e dopodomani, il neo-presidente proseguirà nel suo giro di telefonate e poi comincerà a stendere il discorso di insediamento, che pronuncerà martedì alle 10, davanti al Parlamento riunito in seduta comune con i delegati regionali. Subito dopo, intorno alle 11.30, ci sarà la cerimonia di insediamento al Quirinale.
Alla quarta votazione ottenuti 665 voti Erano passate da poco le 13 quando il nome di Sergio Mattarella ha raggiunto il quorum di 505 voti alla quarta votazione, la prima con il quorum ribassato al 50% dei 1009 grandi elettori. Subito è scattato un caldissimo applauso. Poi lo spoglio è proseguito e il nome di Mattarella ha raggiunto i 665 voti, solo nove sotto il quorum dei due terzi (673) che sarebbero stati necessari per le prime tre votazioni. Il predecessore
Giorgio Napolitano lo ha definito una «figura imparziale» e subito dopo l'elezione ha detto: "C'è stato un risultato superiore alle aspettative", segno di una "convergenza molto ampia, ben al di là delle forze del Pd e dei partiti che si erano pronunciate su Mattarella. Oggi c'è un salto di qualità della politica".127 voti sono andati al candidato dei 5Stelle Ferdinando Imposimato, 46 a Vittorio Feltri, 17 a Stefano Rodotà. Le schede bianche sono state 105. "Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l'Italia". Così su twitter il premier Matteo Renzi appena in aula alla Camera è scattato l'applauso per l'elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica. Berlusconi ha atteso qualche per inviare un telegramma augurando buon lavoro al nuovo capo dello Stato. Il Papa ha
inviato un telegramma a Sergio Mattarella, rivolgendogli
"deferenti espressioni augurali per la sua elezione" e
auspicando che "Ella possa esercitare il suo alto compito
specialmente al servizio dell'unità".
Le indicazioni di voto. Anche Area
Popolare ha fatto convergere il suo voto su Mattarella. Una decisione presa in extremis dai grandi
elettori di Ncd e Udc, che hanno votato per alzata di mano un
documento. Un solo voto contrario ci sarebbe stato, secondo
quanto si apprende, quello di Barbara Saltamartini, che in dissenso con il suo partito si è dimessa da portavoce di Ncd. Anche il senatore Maurizio Sacconi si è dimesso da capogruppo di Palazzo Madama di Area Popolare. "Abbiamo fatto prevalere il valore della persona sull'errore di metodo", ha spiegato il leader dell'Ncd e ministro dell'Interno Angelino Alfano.