Mattarella, con le massime autorità dello Stato, passa in rassegna le truppe
«Nel 71esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini e alle donne delle nostre Forze Armate e insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia». Inizia così il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano.
«I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 - sottolinea il capo dello Stato - continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un'Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all'interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare. Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti».
«Ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera
sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell'umanità sarà costretta a vivere nella miseria», aggiunge Mattarella. Le forze armate «con convinzione e pieno coinvolgimento assolvono a questo dovere e hanno contribuito, in questi ultimi decenni, a conseguire risultati straordinari. La loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo e umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell'affetto dai quali sono circondate. Un ringraziamento particolarmente sentito - prosegue il presidente della Repubblica - va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite. Il loro impegno testimonia ancora una volta la dedizione delle Forze Armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione».
«Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado e in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale», ha concluso Mattarella.
La parata - alla quale partecipano circa 4mila persone, tra militari e civili - è stata aperta quest'anno da 400 sindaci, con in prima fila quelli dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto. In precedenza Sergio Mattarella aveva reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, dando il via alle celebrazioni per la Festa nazionale della Repubblica. Mattarella è giunto all'Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, ci sono tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi. La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha lasciato Piazza Venezia per passare in rassegna le truppe.
Al termine della rassegna le Frecce Tricolori hanno sorvolato i Fori Imperiali, mentre Andrea Bocelli, insieme col coro di voci bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha cantato l'Inno di Mameli, accompagnato dalla Banda Interforze della Difesa. Gli onori finali al presidente della Repubblica sono stati
resi dal reggimento dei corazzieri a cavallo e dalla fanfara dei carabinieri a cavallo.
Mattarella, in un messaggio al ministro della Difesa Roberta Pinotti in occasione del 2 giugno, si è congratulato per la buona riuscita della parata. «Esprimo il mio più vivo compiacimento per il contributo delle Forze Armate alla cerimonia commemorativa della Repubblica, appena conclusasi - scrive il capo dello Stato -. La perfetta conduzione della manifestazione ha evidenziato la presenza di un patrimonio di donne e uomini motivati, di grande determinazione e volontà, a conferma che la forza principale della Repubblica e delle sue Forze Armate risiede nella qualità di una componente umana ispirata a valori di rispetto della dignità di ogni persona e di difesa della libertà e della democrazia».
«Le rappresentanze dello Stato e della società civile, che quotidianamente si prodigano con professionalità e sacrificio al servizio del Paese, la significativa partecipazione dei corpi armati e non armati dello Stato, hanno fornito l'immagine coesa di un Paese capace di assumere responsabilità nella comunità internazionale. L'ammirazione con cui i tantissimi cittadini, accorsi quest'oggi nella cornice dei Fori Imperiali, hanno accolto la rivista e le Forze Armate, testimonia la considerazione e l'affetto nutrito dal Paese. Con questi sentimenti, le chiedo - conclude Mattarella - di far pervenire l'apprezzamento dei nostri concittadini per l'impegno profuso a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l'odierna celebrazione».