L'interesse generale anteposto a quello particolare, l'impegno per il lavoro, la solidarietà perché molti sono in difficoltà, l'appello al dialogo e all'unità a tutti i livelli di governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella consueta lettera ai prefetti per la giornata del 2 giugno ricorda a tutti quali sono i valori per una convivenza civile e pacifica, la via per il miglioramento del Paese e delle condizioni di tutti. «La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie - sottolinea il capo dello Stato - nella sinergia fra i livelli di governo, nell'esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l'unità della nazione insieme all'efficacia dell'azione pubblica». Ed è per questo che anche a tutela della libera determinazione degli organi elettivi, «permane attuale l'esigenza di combattere i fenomeni di mafia e corruzione che sottraggono illecitamente risorse alle collettività e alle loro prospettive di crescita, alterando gli equilibri di mercato e le dinamiche competitive fra operatori economici». Da qui la richiesta ai prefetti di "vigilare" in una costante azione «rivolta alla prevenzione di possibili forme di condizionamento delle amministrazioni locali da parte della criminalità organizzata».
Un impegno quotidiano, quello dei rappresentati dello Stato sul territorio, in cui «vi orienta lo spirito della Costituzione repubblicana, dei diritti e doveri dei cittadini che essa proclama così come dei limiti che pone alle autorità - continua - nel segno del primato della legalità». Perciò, per Mattarella, «il coordinato impegno delle Forze di Polizia rappresenta una leva fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e affrontarne le paure, prevenendo possibili spinte irrazionali alla violenza e al rifiuto delle regole». Il sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale, infatti, si cementa attraverso «l'equilibrato contemperamento degli interessi, essenza della funzione di mediazione che i Prefetti esercitano in più ambiti, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari».
Un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano - aggiunge Mattarella - «non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie». La condizione di donne e uomini in difficoltà - che richiama ciascuno all'adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà, dice il capo dello Stato - «è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell'associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni». Con questi auspici, confidando che il 2 giugno possa «essere momento di rinnovata riflessione sul significato profondo del pubblico servire - conclude la sua lettera Mattarella - rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti, alle istituzioni locali ed a quanti condividono con voi la celebrazione dell'anniversario repubblicano».