martedì 8 febbraio 2011
Sono proseguiti per quasi tutta la notte gli interrogatori di connazionali e compagni di lavoro di Fatima Mostayd, la ragazza marocchina di 19 anni uccisa ieri pomeriggio a Dronero (Cuneo) con 16 coltellate al torace. I Carabinieri stanno cercando di ricostruire la vita e le relazioni personali e lavorative di Fatima e continuano a non escludere alcuna ipotesi.
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Sono proseguiti per quasi tutta la notte gli interrogatori di connazionali e compagni di lavoro di Fatima Mostayd, la ragazza marocchina di 19 anni uccisa ieri pomeriggio a Dronero (Cuneo) con 16 coltellate al torace. I Carabinieri stanno cercando di ricostruire la vita e le relazioni personali e lavorative di Fatima e continuano a non escludere alcuna ipotesi.Sia i marocchini della folta comunità che vive a Dronero (circa 250 su poco più di 7.300 abitanti; oltre mille gli immigrati), sia i compagni di lavoro di Fatima sono ascoltati come persone informate sui fatti e nessuno di loro - da quanto è dato sapere - è sospettato dell'omicidio della giovane marocchina.La ragazza lavorava alla "Allione" di Villar San Costanzo, un'azienda che assembla biciclette. Il suo corpo in fin di vita è stato trovato dal fratello di 16 anni, al rientro da uno stage come parrucchiere a Caraglio, un paese vicino. La porta di casa, nel centro storico di Dronero, era aperta e Fatima era riversa sul pavimento della sua stanza da letto, fra lo stesso letto e la parete. È morta prima dell'arrivo dei sanitari del 118.La ragazza era giunta in paese da poco più di un anno; dopo la morte di entrambi i genitori viveva da sola con il fratello e conduceva una vita tranquilla, fra casa e lavoro. Secondo alcune testimonianze aveva da poco sposato un ragazzo che ora si trova in Marocco, ma di tale matrimonio i Carabinieri non hanno ancora avuto conferma.
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