martedì 13 marzo 2012
Il premier Monti ha incontrato Catherine Ashton, capo della diplomazia Ue, sul caso dei marò arrestati in India. Nel comunicato della Ashton, poi corretto, si parlava di "guardie private".
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Sul caso dei marò arrestati in India, il premier Mario Monti ha incontrato oggi a Bruxelles il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton.L'Alto Rappresentante per la Politica Estera dell'Ue ha informato il presidente del Consiglio sui contatti europei con le autorità indiane. La speranza è di accelerare la soluzione all'intricata vicenda dei due fucilieri del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in carcere in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.Nel comunicato seguito all'incontro, nuova gaffe di Catherine Ashton, che nei giorni scorsi aveva parlato di "questione bilaterale" tra Roma e Nuova Delhi. Nella nota si fa riferimento alle regole di ingaggio di "guardieprivate", e non di militari. Dopo un'analoga nota di Monti, che però fa riferimento a "personale delle forze armate, è giunto un nuovo comunicato della Ashton dove si parla di "distaccamenti militari, a bordo di navi mercantili".Intanto nel Kerala, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, ha oggi nuovamente incontrato i marò. De Mistura è tornato a chiedere alle autorità indiane di far uscire i militari italiani dal carcere di Poojappura, a Trivandrum, e trasferirli nella caserma della polizia di Kollam o comunque in una situazione adeguata al loro status.  "Ci sono leggi internazionali in tal senso e, poiché sono militari dell'esercito italiano, hanno determinati diritti", ha detto de Mistura. Il quale ha poi ribadito che i due militari debbono essere giudicati in Italia: "Se accadesse una cosa simile nel nostro Paese i due indiani tornerebbero subito a casa, non sarebbero giudicati in Italia".In attesa della decisione della Corte del Kerala sulla giurisdizione del caso e dei risultati del test balistico, non trova ancora conferma la notizia che il proiettile recuperato dal cadavere di uno dei due pescatori uccisi, Valentine Jalestine, sarebbe compatibile con il calibro 5,56 usato dai militari della Nato.
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