È in coma da 3 mesi e mezzo, invalidata da una grave malattia cerebrale. L’altro ieri, però, ha dato alla luce una bimba. Che sta benissimo. È la storia che in queste ore sta commuovendo Mantova, nel cui ospedale è avvenuto il lieto evento. In vista del parto, il "Carlo Poma" aveva costituito già da settimane un’équipe dedicata, composta da medici di sette diversi reparti. È stata loro la decisione di far venire alla luce la neonata con un mese d’anticipo, una volta verificata la perfetta formazione di tutti gli organi. D'altronde – questo il loro responso – prolungare la gravidanza senza una stretta necessità avrebbe potuto compromettere sia il feto che la gestante.
Durante l’intervento, eseguito in regime di anestesia spinale, sembra che la donna abbia più volte aperto gli occhi, pur senza parlare. Che sia consapevole di essere diventata mamma, secondo loro, è molto improbabile. E nemmeno possono dire con certezza se mai riuscirà a rendersene conto, dato che ogni previsione sul decorso della sua patologia non trova ora sicure conferme scientifiche. Certo è che almeno un poco di luce brilla ora negli occhi di padre e nonna della bimba, rimasti per tutta la durata dell’intervento dietro la porta della sala operatoria. Quella che sembrava una gravidanza come tante altre precipita nell'incertezza tre mesi e mezzo fa.
La donna subisce un grave arresto cardiocircolatorio, che si porta con sé ictus e relativi danni neurologici. Da quel momento entra in un coma leggero, che, oltre a non minare il respiro autonomo, permette la prosecuzione della gravidanza. Ora la bimba è ricoverata nel reparto di patologia neonatale, ma solo per precauzione: i parametri vitali risultano perfettamente nella norma.