sabato 27 giugno 2009
Il Consiglio dei ministri ha varato il pacchetto di misure per tentare di contrastare la recessione e ridare fiato all’economia. La «manovrina d’estate» è il secondo intervento organico. Non c’è lo scudo fiscale, nuovo rinvio per l’entrata in vigore della «class action». Più fondi per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in difficoltà.
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Ecco il decreto legge con la manovra d’estate. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il provvedimento in 26 articoli che ha al suo centro un pacchetto anti-recessione, a partire dalla detassazione degli utili di impresa reinvestiti. Era questa la misura più attesa dal fronte imprenditoriale, che ieri infatti si è espresso positivamente – a partire da Confindustria – sul varo del provvedimento. Nel testo (oltre alla proroga di alcuni provvedimenti in scadenza) anche misure sul fronte del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Rinviato invece a un provvedimento amministrativo l’annunciato allargamento della platea dei beneficiari della social card.Nessuna cifra precisa sull’entità finanziaria del decreto (si era parlato di oltre due miliardi di euro). Riguardo al fisco, gli sgravi per le aziende sono previsti fino al 30 giugno 2010: si tratta della detassazione al 50% degli utili reinvestiti in «macchinari e apparecchiature». Per le aziende che si adeguano agli studi di settore arriva poi la possibilità di pagare l’Iva a rate mentre ci sarà un incremento per le compensazioni dei crediti fiscali. Il decreto istituisce poi Unità speciali di Agenzia delle Entrate e Gdf attive anche all’estero per scovare gli evasori nei paradisi fiscali, una misura in attuazione delle direttive Ocse. E c’è una norma per rendere più veloci i pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese.Il pacchetto comprende cinque misure diverse in area lavoro. Una riguarda la formazione per i lavoratori in cassa integrazione che potranno «essere utilizzati dall’impresa in progetti di formazione o riqualificazione che possono includere attività produttiva connessa all’apprendimento». Il lavoratore coinvolto continua così a percepire la Cig mentre l’impresa deve pagargli la differenza con la retribuzione intera.Un’altra misura prevede l’aumento dell’integrazione salariale per i contratti di solidarietà (cioé con una riduzione di orario) , che passa dal 60 all’80% della retribuzione persa. La norma è finanziata con un fondo 40 milioni di euro quest’anno e 150 milioni il prossimo. Ancora, sono previsti incentivi ai lavoratori in cassa integrazione che decidono di avviare una propria impresa o di associarsi in cooperativa. Si tratta di un sostegno alle cosiddette start up: i beneficiari riceveranno quanto non goduto del sussidio in un’unica soluzione anticipata. Anche le imprese che assumono un cassintegrato o un licenziato riceveranno un incentivo pari alla parte di sussidio non più goduta dal lavoratore assunto. Infine, chi è in cassa integrazione potrà svolgere lavori occasionali pagati con i buoni lavoro (fino a 3mila euro). Per rifinanziare le proroghe della «cassa» straordinaria per cessata attività il decreto mette a disposizione altri 25 milioni di euro.Nel provvedimento si annuncia poi «una riduzione del costo del gas per imprese e famiglie»: per ottenerlo si prevede che i grandi produttori di gas debbano cedere una quota sul mercato alle condizioni stabilite dall’Autorità dell’energia.  Novità anche in materia di banche. Sui mutui è previsto un risarcimento al cliente se la surroga non viene perfezionata dall’istituto di credito entro un mese dalla domanda. Risarcimento fissato «in misura pari all’1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo». Le commissioni bancarie di massimo scoperto non vengono invece annullate, come sembrava fino a ieri, ma viene posto un tetto dello 0,5% trimestrale . Tra le altre misure infine trova posto l’innalzamento al 70,97% del rimborso dovuto agli obbligazionisti Alitalia e un risarcimento pari al 50% per i possessori di vecchie azioni con titoli di Stato. Resta però il tetto di 100mila euro per il rimborso agli obbligazionisti e un limite di 50mila per gli azionisti.Come detto, le organizzazioni imprenditoriali hanno espresso giudizi nel complessi positivi sul decreto, anche se Emma Marcegaglia avverte che «sono misure non risolutive e bisognerà fare ancora di più». Dal sindacato Raffaele Bonanni sottolinea come molti dei provvedimenti approvati ieri vadano «nella direzione che la Cisl ha sostenuto in questi mesi per favorire l’ancoraggio dei lavoratori alle proprie aziende». Per la Cgil si tratta invece di «piccoli accorgimenti non adeguati ai numeri della crisi».
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