sabato 9 aprile 2011
Nell’ideale iceberg dell’immigrazione, Lampedusa è solo una piccolissima punta. Tra chi arriva in Italia un’esigua minoranza sale sui barconi. La maggior parte viaggia in treno, sale su un aereo o, nella peggiore delle ipotesi, si infila sotto il cassone di un camion. Sono decine di migliaia i migranti, irregolari e non, che varcano ogni anno il confine dell’"area Schengen".
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Samir è un ragazzino afghano, saltato giù da un treno alla stazione Ostiense di Roma. Dice che vuole andare in Francia e resta lì, in attesa di zompare senza biglietto su un altro treno diretto a Nord. Per la legge, è un "minore straniero non accompagnato", bisognoso di protezione. Carmen invece è la badante sudamericana della famiglia di un ingegnere straniero: è arrivata in Italia per il trasloco ma poi, scaduto il periodo fissato dal visto d’ingresso, è rimasta. Tecnicamente, è una "overstayer".Mohammed è pakistano: ha varcato a nuoto il confine fra Turchia e Grecia e poi, a Patrasso, si è nascosto su un camion trasportato da un traghetto diretto a Brindisi. Tre storie diverse, ma accomunate da un fattore: Samir, Carmen e  Mohammed, per giungere in Italia non hanno usato la via degli sbarchi di massa. Sono entrati nascondendosi nei treni, salendo su un aereo o infilandosi sotto il cassone di un camion. Già, perché non c’è solo la frontiera di Lampedusa, dove approda l’ondata di persone in fuga da guerre e rivoluzioni che rischiano la pelle per varcare il braccio di mare che separa il Nord Africa dall’Italia. Ci sono anche le migliaia di km di altre frontiere, italiane e non, che circondano la cosiddetta "area Schengen" europea e sulle quali vigilano le polizie e i funzionari di dogana dei Paesi membri e le missioni dell’agenzia comunitaria "Frontex".I dati europeiUn ordine di grandezza della quantità di migranti che prova a varcare le frontiere esterne dell’Ue giunge dal "Fran", un gruppo di lavoro di Frontex, che da tre anni compila un rapporto trimestrale dettagliato: in totale, nel 2008 le persone individuate nel tentativo di varcare illegalmente i confini europei sono state 160mila (metà via mare e metà via terra); nel 2009 il numero è calato a circa 100mila (e il numero degli ingressi via terra ha superato la metà); da gennaio a settembre 2010 (ultimo dato diffuso), su oltre 74mila ingressi scoperti, la maggior parte è avvenuta via terra. Quindi, anche se i massicci arrivi degli ultimi mesi nelle isole Pelagie avranno inciso sulle nuove statistiche, è evidente il flusso costante di un certo numero di migranti che penetra attraverso le altre frontiere. Accade ad esempio al confine fra Turchia e Grecia, coi migranti che poi provano a raggiungere l’Italia, come molti reportages, anche di Avvenire, hanno raccontato, attraverso i porti di Brindisi,Bari o Ancona.Overstayers, minori e vittime di trattaIn Italia non si sa quanti siano coloro che ogni anno entrano illegalmente, senza documenti validi. Secondo il rapporto di Frontex già citato, in tutta la Ue nel 2010 i soggiorni illegali scoperti sono stati 89mila, a fronte dei 107mila dell’anno prima. Un calo registrato anche in Italia, passata dai 28.500 soggiorni illegali del 2009 ai circa 23mila del 2010. Ufficiosamente, nel nostro Paese si calcola che gli immigrati non in regola coi documenti di soggiorno, e che incorrono nel reato di "clandestinità" fissato dalla legge, siano cinquecentomila. I due terzi, stimano gli analisti della Polizia, potrebbero essere entrati come "overstayers". Succede ad esempio che una signora boliviana possa atterrare in un paese dell’area Schengen con un visto turistico. E poi decida di spostarsi in Italia, e restarci, quando il visto è scaduto. Con quale frequenza può accadere? Dati certi non ce ne sono, precisa un funzionario di polizia esperto di immigrazione, ma valga un esempio: «Quando, in occasione di un evento internazionale, sospendemmo la validità di Schengen, in una sola settimana fermammo alle frontiere italiane 700 persone col visto di un altro Paese, scaduto». Poi ci sono i bambini, spacciati da trafficanti come figli propri o perfino in viaggio da soli: nel 2010, in Italia, i minori stranieri non accompagnati individuati dalle autorità sono stati circa 4.500. E le altre vittime di tratta, spesso donne africane, cinesi o dell’Est europeo, fatte entrare di nascosto e poi individuate e salvate dalle forze dell’ordine.Sorveglianza e cooperazioneNei posti di frontiera, gli agenti di polizia controllano i documenti con apparecchiature in grado di scovare quelli falsi. Rispetto agli automezzi, invece, i controlli vengono fatti a campione. Il motivo? Non si può dissiggillare tutti i carichi, che spesso sono di cibo fresco o congelato che potrebbe deperire, spiega un esperto di controllo frontaliero: «Inoltre l’operazione richiederebbe troppo tempo, causando file di ore». Così gli scanner vengono usati sui mezzi più "sospetti".
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