lunedì 7 febbraio 2022
Per i giudici i cambiamenti al regolamento sono stati adottati senza il quorum necessario. Gli attivisti ricorrenti: «Ripristinato il principio della necessità della partecipazione»
Il Tribunale di Napoli sospende il nuovo statuto. Illegittima l'elezione di Conte
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Dopo lo scontro interno a seguito della partita per il Quirinale e le dimissioni di Luigi Di Maio dal comitato di garanzia, arrivano nuove grane per i pentastellati. Il Tribunale di Napoli ha infatti sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto ed eletto Giuseppe Conte presidente. I provvedimenti (che risalgono rispettivamente al 3 e al 5 agosto 2021) sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di «gravi vizi nel processo decisionale», in primis l'esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. Il processo nasce dal ricorso intentato da un gruppo di attivisti grillini difesi dall'avvocato Lorenzo Borrè. Tra i militanti: Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola, i quali hanno presentato il ricorso supportati da centinaia di iscritti che hanno contribuito al pagamento delle spese legali.

«Accogliendo il reclamo per la sospensione dell'efficacia delle delibere che hanno modificato lo statuto e incoronato come candidato unico alla presidenza del M5S Giuseppe Conte,il Tribunale ripristina il principio della necessità della partecipazione di tutti gli iscritti nell'adozione delle scelte fondamentali del nostro MoVimento», dichiarano gli attivisti che avevano depositato il ricorso ad ottobre 2021. «La parità dei diritti è una pietra angolare del M5S e non può trovare deroga in alcun caso, tanto meno per l'accesso alle cariche statutarie in quanto non esistono primi inter pares. Ora confidiamo in un processo partecipativo aperto e in una riflessione sugli errori e sulle forzature fatte, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Ringraziamo l'avvocato Lorenzo Borrè per l'assistenza che ci ha dato dal primo momento», concludono i ricorrenti napoletani.







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