In anticipo sulla scadenza prevista, fissata per il 30 aprile, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ufficializza il contratto di governo da offrire ai due potenziali alleati per la formazione di un esecutivo con la Lega o con il Pd. È un contratto di "base", che non scioglie lo schema dei due forni, seguito finora, nemmeno alla vigilia di un possibile incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. Il comitato scientifico presieduto dal professor Giacinto della Cananea, ordinario di Diritto amministrativo a Tor Vergata, precisa che si tratta di una prima stesura e lascia i tre puntini di sospensione a indicare che l'offerta è ancora aperta a chi vuole aderire alle priorità di M5s, elencando convergenze e divergenze fra le parti interessate. «Prime indicazioni emerse dal confronto fra i programmi di tre forze politiche»: M5s, Lega e Pd dal quale emergono «sia numerose e rilevati divergenze sia alcune significative convergenze». La rilevanza maggiore il rapporto la dà proprio alle possibili convergenze, per individuare i temi che più possano prestarsi a essere inseriti in un'agenda per il governo del Paese «beninteso ove ve ne fossero le condizioni politiche e istituzionali».
Al primo punto c'è la necessità di costruire un futuro per i giovani e le famiglie: i valori condivisi da tutti sono la non discriminazione, il forte contrasto alla violenza di genere, il no a bullismo e cyberbullismo; il sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne; riportare l'Università e la ricerca la centro dello sviluppo, potenziare l'istruzione; ma c'è anche il contrasto alla povertà e alla disoccupazione e, su questo fronte, è interessante sottolineare che M5s propone l'introduzione del salario minimo garantito. Il Pd offre il salario minimo legale e la Lega opta per l'introduzione di un salario minimo orario per legge.
La prima stesura del documento, in 13 pagine, per «un accordo per il governo dell'Italia», è divisa in quattro capitoli: un governo di cambiamento, nell'interesse nazionale; l'Italia in un'Europa sicura e solidale; le priorità per l'Italia; il metodo di lavoro del governo.
Dieci le priorità individuate sulle quali lavorare: oltre a costruire un futuro per i giovani e le famiglie; contrastare efficacemente la povertà e la disoccupazione; ridurre gli squilibri territoriali; sicurezza e giustizia per tutti; difendere e rafforzare il servizio sanitario nazionale; proteggere le imprese, incoraggiare l'innovazione; un nuovo rapporto tra cittadino e fisco; un Paese da ricostruire, investire nelle infrastrutture; proteggere dai rischi, salvaguardare l'ambiente; per un'amministrazione efficiente e trasparente, tagli agli sprechi.
Quanto al metodo di lavoro per arrivare alla stesura definitiva del contratto, è prevista la nomina di dieci gruppi di lavoro, «che avranno il compito di approfondire e precisare gli obiettivi e gli strumenti di azione previsti dall'accordo», prima di arrivare all'approvazione finale dei soggetti che firmeranno il contratto.
«Le parti - viene proposto nel documento - si impegnano a non mettere in minoranza un'altra parte in questioni che per essa sono di fondamentale importanza». Impegno che vale «sia all'interno del
Consiglio dei ministri, sia all'interno degli organi parlamentari». Infine «le parti concordano sulla necessità di effettuare una verifica complessiva sull'azione di governo a metà della legislatura».
Il documento non scioglie lo schema dei due forni, seguito finora, nemmeno alla vigilia di un possibile incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico
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