"La depredazione fatta dal senatore
Luigi Lusi non era di soli 12 milioni di euro ma di 23, anche se
mancano all'appello altri 50 milioni di euro, di cui non si conosce la
destinazione finale, considerato che in 4 anni il patrimonio della
Margherita è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni". È
quanto si legge in un passo della motivazione del provedimento con il
quale il tribunale del Riesame nei giorni scorsi ha confermato i
domiciliari per Giovanna Petricone, moglie di Lusi.
Secondo il Tribunale del
Riesame gli arresti domiciliari si impongono perchè nel caso della
Petricone "il pericolo di fuga assume una connotazione assai seria".
Nel documento il Tribunale esprime la convinzione che la
Petricone avesse come obiettivo il ritorno in Canada dove ha vissuto
fino a 38 anni, trasferendosi poi in Italia nel 2004. Nel Paese
nordamericano rileva tra l'altro il Tribunale, la donna ha una base
logistica ed è sempre qui che ha deciso di acquistare per quasi 2 mln
di dollari canadesi una prestigiosa residenza nella città di Toronto.
Per i giudici "l'Italia per la Petricone è stata l'occasione di
arricchimento impensabile in Canada sia per l'estrema rapidità dei
tempi di accumulo sia per l'ingentissima somma depredata dal marito,
ma il Paese di elezione è sempre rimasto per lei il Canada tanto che
ha investito danari in quella nazione in vista di un futuro
trasferimento".Sempre nella motivazione a proposito delle somme
sottratte dal senatore Lusi dalle casse della Margherita i giudici del
Tribunale del Riesame sottolineano che "non risulta inizialmente che
Lusi mirasse al totale svuotamento delle casse del partito, la cui
cifra complessiva era ingentissima, circa 88 mln di euro dei quali 80
quale rimborso elettorale ed i rimanenti 8 come contributi degli
iscritti ed altre voci". Secondo i giudici inizialmente Lusi puntava
"ad una predazione di minore entità più facile da attuare senza
essere scoperto".
Solo successivamente e dopo aver sperimentato che era possibile
sottrarre danaro "potrebbe aver deciso di andare ancora più avanti
nell'attività delittuosa". Per attuare questa il senatore Lusi ha
potuto contare su "un gruppo di sodali che per 4 anni gli garantisse
una costante disponibilità a violare le leggi". Secondo un "programma
d'azione tutto da definire essendo chiaro soltanto che l'arricchimento
di Lusi avrebbe comportato una parallela garanzia per il futuro di
tutti i componenti dell'associazione".
"Luigi Lusi si è trovato a poter
maneggiare indisturbato un'ingentissima quantità di denaro,
posto che Rutelli, Bocci e Bianco (cioè coloro che, per un
verso o per l'altro, avrebbero avuto titolo ed esercitare un
qualche controllo su di lui) avevano riposto in lui massima
fiducia, così come l'avevano (incautamente) riposta anche nei
due commercialisti amici del Lusi, già componenti del Collegio
dei Revisori dei Conti del nuovo partito "Alleanza per
l'Italia" fondato il 22 ottobre 2009".
In serata è intervenuto l'ufficio stampa della Margherita col commento:
"Non vorremmo si trattasse di un refuso". E annuncia che
sarà diffuso un comunicato delle società che hanno predisposto
i bilanci del partito.