Ore d’attesa in Lombardia per l’esito della sentenza di merito del Tar sulla riammissione di “Per la Lombardia” e delle liste associate di Pdl e Lega Nord. Il verdetto dovrebbe arrivare oggi, hanno fatto sapere ieri pomeriggio dal coordinamento regionale del Pdl. Il tutto in un clima di cauto ottimismo, dopo il successo incassato sabato, con la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale, che ha bloccato l’esclusione – fino al giudizio definitivo – del listino Formigoni, decisa la scorsa settimana dalla Corte d’appello.Tuttavia, nella serata di ieri, per il centrodestra due notizie sono arrivate a gettare ombre sul possibile epilogo favorevole della situazione. Prima il Tar del Lazio ha negato l’ammissione della Lista Pdl in provincia di Roma. Poi le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni che a riguardo delle sentenze ha spiegato: «Se il Tar decide che la lista è fuori, quella lista resta fuori nonostante il nostro decreto. L’Italia è il Paese dei ricorsi e controricorsi, che non si negano a nessuno. Il mio auspicio è che si decida in fretta e si chiuda nel minor tempo possibile questa vicenda, per evitare di dover rinviare le elezioni».Intanto è ripresa la campagna elettorale. «Dovremo spiegare bene ai nostri elettori cosa è successo con questa vicende delle liste per evitare che la confusione ingeneratasi provochi un aumento delle astensioni», ha detto il candidato del centrodestra Roberto Formigoni, che ha aggiunto: «Il meccanismo del listino va tolto». Tuttavia, la partita giudiziaria non sembra essere affatto chiusa. Il Pd sembra già intenzionato, nel caso in cui ci sia un nuovo parere del Tar favorevole a Formigoni, a ricorrere al Consiglio di Stato. Ipotesi che però lo stesso Penati in un primo momento aveva escluso. «Non sono io ad avere la lingua biforcuta – ha detto Penati replicando alle critiche mosse da Formigoni sabato –, io sono coerente con le mie azioni e vorrei ricordare che io sono la vittima visto che al Tar sono stati presentati tre ricorsi contro di me, uno dei quali da parte di Formigoni». Anche l’Udc incalza il centrodestra. «L’elezione di Formigoni resta sub iudice non solo per l’irregolarità delle firme e l’incostituzionalità del decreto legge ma anche per il contrasto con la legge che vieta il terzo mandato consecutivo a suffragio diretto», ha detto invece Pierluigi Mantini, responsabile elezioni dell’Udc in Lombardia. Intanto il Pd ha annunciato che sabato organizzerà una grande manifestazione contro il decreto interpretativo varato dal Governo. Un corteo nel quale l’Udc non ci sarà.