giovedì 4 marzo 2010

E' il decreto interpretativo la strada imboccata dal Consiglio dei ministri per risolvere il caos delle liste elettorali in Lazio e Lombardia. Quirinale aperto a valutare l'opzione, mentre dall'opposizione sembra esserci netta chiusura.

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Il Consiglio dei Ministri iniziato alle 19.30 dovrebbe varare un decreto interpretativo per risolvere l'impasse della mancata presentazione delle liste in Lombardia e Lazio. Il provvedimento - frutto di un lunghissimo lavoro di mediazione che si è articolato nel corso di tutta la giornata dopo il 'no' del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al decreto proposto dal premier Silvio Berlusconi per la modifica dei termini di accettazione delle liste - dovrebbe prevedere nell'art.1 che il diritto all'elettorato attivo e passivo sia preminente rispetto alle formalità. Nell'art.2 si stabilisce che ci sono 24 ore di tempo, a partire dall'accettazione delle liste, per sanare le eventuali questioni di irregolarità formale. Una norma transitoria stabilirebbe che - solo ed unicamente per quanto riguarda le elezioni regionali che si terranno in Lazio e Lombardia - lo start delle 24 ore sia da intendersi non dal momento di accettazione delle liste, ma da quello di attuazione del decreto.Infine, nell'art.3 si stabilisce che con ogni mezzo di prova si potrà dimostrare di essere stati presenti nell'ufficio competente al momento della chiusura della presentazione delle liste. Il ministro Ignazio La Russa ha riferito che ci sono diversi contatti con il Quirinale, contatti confermati di fatto dalla presidenza della Repubblica, che attende di vedere il testo del provvedimento per esprimere una sua valutazione.Quirinale aperto a valutare. Il Quirinale sarebbe disponibile a valutare un eventuale decreto interpretativo che dovesse affrontare i nodi sulle liste regionali emersi in questi giorni. È quanto si apprende da fonti del Quirinale.Il Pd non ci sta. Dal Pd viene una chiusura netta alle ipotesi di provvedimenti di sanatoria. "È evidente che si vuole ovviare con questo decreto formalmente a obiezioni di tipo costituzionale come sarebbe stato per un decreto innovativo. Usano il dl interpretativo per arrivare comunque al risultato che gli serve per aggiustare il loro pasticcio, ma il trucco c'è e si vede, in alcuni casi fino al ridicolo. Se decidono così potranno aspettarsi solo una nostra ferma opposizione". Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che oggi si è tenuto in contatto con i leader dell'opposizione e con i dirigenti del suo partito. Chiusura anche da Idv, e il capogruppo alla Camera Massimo Donadi afferma: "L'ipotesi del decreto interpretativo di cui parla La Russa è pura fantasia".
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