Toccafondi: un indulto non è auspicabileoccorre ripensare l’intervento educativo«Non è solo un problema di coscienza. Si tratta di vite vissute in maniera non dignitosa: nelle carceri italiane abbiamo visto situazioni non accettabili, ma un nuovo indulto non sarebbe auspicabile per affrontare la situazione». Un no deciso, quello di Gabriele Toccafondi, deputato del Pdl e membro dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà.Far scontare la pena ai detenuti stranieri nei Paesi d’origine può essere una soluzione?Si tratta di una proposta che richiede accordi bilaterali con i paesi di provenienza. E servono anche accordi che garantiscano condizioni di vivibilità di queste persone nei Paesi d’origine. Questa proposta, come l’uso del braccialetto elettronico, sono strumenti che aiutano a diminuire l’affollamento. Ma noi pensiamo che se veramente si vuole affrontare la questione, la chiave di volta di ogni intervento non può che essere un intervento educativo.In che modo?Dando a chi sta in carcere la possibilità di imparare un mestiere, un lavoro vero. Solo in questo modo è possibile abbattere la recidiva e mettere in pratica quello che recita l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.Si tratta di un progetto a lungo termine, quindi?No, affatto. Nel carcere di Padova, ad esempio, opera da diversi anni un consorzio di cooperative: è un modello che già funziona, che ha permesso di abbattere la recidiva dal 90% al 5%. Un’esperienza che è possibile esportare in altre parti d’Italia.Quali benefici comporta l’abbattimento della recidiva?Oltre all’aspetto educativo, che per noi resta quello prevalente, bisogna tenere in considerazione anche il fattore economico. Per mantenere un detenuto si spendono 300 euro al giorno: ridurre il numero di quanti, dopo aver scontato la pena, ritornano in carcere vuol dire anche ridurre le spese di gestione.Che effetto le ha fatto visitare carcere?Ci si entra con pregiudizio, ma quando si è lì si conoscono persone che chiedono di poter fare qualcosa di utile e di positivo. Non è così per tutti, ma la maggior parte delle persone vorrebbero migliorare la propria situazione anche in vista del loro fine pena.
Toccafondi: un indulto non è auspicabileoccorre ripensare l’intervento educativo«Non è solo un problema di coscienza. Si tratta di vite vissute in maniera non dignitosa: nelle carceri italiane abbiamo visto situazioni non accettabili, ma un nuovo indulto non sarebbe auspicabile per affrontare la situazione». Un no deciso, quello di Gabriele Toccafondi, deputato del Pdl e membro dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà.Far scontare la pena ai detenuti stranieri nei Paesi d’origine può essere una soluzione?Si tratta di una proposta che richiede accordi bilaterali con i paesi di provenienza. E servono anche accordi che garantiscano condizioni di vivibilità di queste persone nei Paesi d’origine. Questa proposta, come l’uso del braccialetto elettronico, sono strumenti che aiutano a diminuire l’affollamento. Ma noi pensiamo che se veramente si vuole affrontare la questione, la chiave di volta di ogni intervento non può che essere un intervento educativo.In che modo?Dando a chi sta in carcere la possibilità di imparare un mestiere, un lavoro vero. Solo in questo modo è possibile abbattere la recidiva e mettere in pratica quello che recita l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.Si tratta di un progetto a lungo termine, quindi?No, affatto. Nel carcere di Padova, ad esempio, opera da diversi anni un consorzio di cooperative: è un modello che già funziona, che ha permesso di abbattere la recidiva dal 90% al 5%. Un’esperienza che è possibile esportare in altre parti d’Italia.Quali benefici comporta l’abbattimento della recidiva?Oltre all’aspetto educativo, che per noi resta quello prevalente, bisogna tenere in considerazione anche il fattore economico. Per mantenere un detenuto si spendono 300 euro al giorno: ridurre il numero di quanti, dopo aver scontato la pena, ritornano in carcere vuol dire anche ridurre le spese di gestione.Che effetto le ha fatto visitare carcere?Ci si entra con pregiudizio, ma quando si è lì si conoscono persone che chiedono di poter fare qualcosa di utile e di positivo. Non è così per tutti, ma la maggior parte delle persone vorrebbero migliorare la propria situazione anche in vista del loro fine pena.
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