venerdì 15 luglio 2011
Un dirigente della Provincia di Torino dovrà scontare quattro anni: assolti gli altri sei imputati. Nell'incidente di tre anni fa morì uno studente e un altro rimase paralizzato. Il pm Guariniello: «Sicurezza nelle scuole come nei luoghi di lavoro».
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Una condanna e sei assoluzioni nel processo per il crollo, il 22 novembre 2008, di una controsoffittatura nel liceo scientifico Darwin di Rivoli (Torino) dove morì uno studente di 17 anni, Vito Scafidi, e un suo compagno di classe, Andrea Macrì, rimase paralizzato per sempre. Nel processo, conclusosi oggi, è stato riconosciuto colpevole soltanto Michele Del Mastro, funzionario della Provincia di Torino. A lui sono stati inflitti quattro anni di reclusione. Sono stati assolti, invece, gli altri funzionari della Provincia che gli sono succeduti nell'incarico: Enrico Marzilli, Massimo Masino e Sergio Moro. Assolti anche i tredocenti dell'istituto che si erano alternati negli anni con l'incarico di responsabili della sicurezza all'interno della scuola: Fulvio Trucano, Paolo Pieri e Diego Sigot.Per il giudice monocratico Alessandra Salvadori, che ha pronunciato la sentenza, è dunque colpevole il solo Michele Del Mastro, che seguì i lavori di manutenzione del liceo Darwin quando venne effettuato il maxi intervento di ristrutturazione con la costruzione del controsoffitto che poi crollò.Secondo il pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello, che ha sostenuto l'accusa, "il problema della sicurezza a scuola va affrontato esattamente come quello sui luoghi di lavoro". "Chi è stato assolto e chi condannato oggi è secondario ed è una questione del giudice ma l'importante - ha commentato il magistrato - è che sia stato ribadito il principio dell'obbligatorietà degli interventi di manutenzione all'interno degli edifici scolastici".  "La sentenza odierna - ha aggiunto Guariniello - ha affermato il principio per cui la sicurezza delle scuole è un problema che deve essere affrontato in prima istanza dagli enti proprietari delle stesse".  Secondo il magistrato, "il testo unico in materia di sicurezza obbliga i proprietari ad effettuare tali interventi e questa sentenza può essere di monito per tali enti in modo che svolgano appieno il loro compito in futuro".
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