Volontari ripuliscono le strade di Beirut dopo l'esplosione di martedì - Reuters
“Profondo cordoglio e solidarietà per la popolazione colpita dalla tremenda esplosione avvenuta nel pomeriggio di martedì 4 agosto nella zona portuale di Beirut”. Cosi la Caritas Italiana, con un comunicato, partecipa al dolore e alle sofferenze dei cittadini della capitale libanese dove l’emergenza sanitaria, già aggravata dal Covid-19, è diventata una tragedia con la quale i sopravvissuti fanno fatica a fare i conti.
Caritas Libano si è attivata da subito, con la propria rete, per farsi prossima alle migliaia di persone colpite e ai numerosi sfollati che nel corso dei prossimi giorni non potranno rientrare nelle loro case che sono state distrutte. I giovani volontari di Caritas Libano si sono organizzati per aiutare anche quanti devono rimuovere i tanti detriti per rendere di nuovo agibile la propria abitazione.
Al tempo stesso si stanno distribuendo alimenti alla popolazione locale. Sono stati riportati danni anche alla sede stessa della Caritas nazionale, situata a diversi chilometri di distanza dal luogo dell’esplosione. I vetri della struttura sono deflagrati all’interno, e gli arredi spazzati via dalla violenza dell’onda d’urto. Fortunatamente nessuno degli operatori è stato ferito.
Caritas Italiana ha espresso vicinanza e solidarietà a Caritas Libano, con cui collabora attivamente da molti anni, attraverso un programma di aiuti umanitari e di educazione alla pace e alla convivenza civile di giovani siriani e libanesi, ed è pronta a sostenerla per affrontare questa nuova catastrofe.
È possibile donare a Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario (causale “Emergenza Libano”) tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0
Anche la Comunità di sant'Egidio si è attivata per aiutare gli anziani poveri di Beirut e coordinare gli aiuti in arrivo dalla Comunità di Roma mentre il cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca maronita d’Antiochia e di tutto l’Oriente, presidente dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici del Libano, ha lanciato un "appello a tutti gli Stati del mondo, dopo la misteriosa esplosione", che ha colpito la capitale Beirut, provocando oltre un centinaio di morti e migliaia di feriti e proponendo di "istituire un Fondo controllato dall’Onu per gestire gli aiuti".
Secondo l’Unicef inoltre ci sarebbero circa 80.000 bambini sfollati, a causa delle esplosioni di martedi a Beirut, mentre migliaia sono le famiglie che si trovano in una situazione disperata e bisognose di aiuto.
Il Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite esprime preoccupazione per il fatto che “molti bambini hanno subito traumi e rimangono sotto shock” e si è già mobilitato, ventiquattro ore su ventiquattro, per garantire acqua e viveri e assistenza sanitaria.
Sono numerose, infatti, le segnalazioni di bambini che sono stati separati da membri della famiglia, alcuni dei quali risultano ancora dispersi. Per poter rispondere a queste “enormi necessità”, l’Unicef riferisce di aver bisogno di quasi 4,4 milioni di dollari e anche l’Unicef Italia ha subito attivato una campagna di raccolta fondi online.