Alcune ragazze del Progetto Maddalena a Palermo - Foto collaboratori
Hanno voluto donare le prime mascherine confezionate alla Caritas, a chi cioè le ha accolte da quando si trovano in Italia, come segno di gratitudine e riconoscenza per quanto fatto per loro.
Sono le dieci ragazze vittime della tratta, inserite nel “Progetto Maddalena” di cui si occupano i volontari della “Casa dei giovani” fondata e diretta da don Salvatore Lo Bue, accompagnate per l’occasione dal vice direttore Biagio Sciortino e dai volontari Nino e Gaetano Lo Piparo.
Si tratta di 100 mascherine colorate, realizzate in cotone, lavabili fornite di una tasca dove inserire un filtro e renderle più sicure. “Le ragazze erano impegnate nel progetto “Sartoria sociale” nella realizzazione di borse e tovaglie – spiega la responsabile del “Progetto Maddalena”, Stefania Russello – in questo periodo sono state costrette a stare case come tutti ed allora hanno pensato di riconvertire la loro attività nella realizzazione di mascherine in cotone utilizzato le stoffe di fantasia, riciclate che avevamo in casa per donarle ai bisognosi assistiti dalla Caritas”.
L’attività è prevista nell’ambito del Progetto “Azione di sistema” del bando per la Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri volto a promuovere l'autoimprenditorialità e formare le ragazze che in questo modo acquisiscono le necessarie competenze da spendere per il loro futuro.
“Ringrazio di vero cuore le ragazze e la “Casa dei giovani” che ci sostiene da sempre e particolarmente in questa occasione per il gentile pensiero che hanno avuto – dichiara la direttrice della Caritas di Bagheria, Mimma Cinà – grazie a loro possiamo esaudire le tante richieste che ci pervengono ogni giorno da parte di chi non ha la possibilità di acquistare le mascherine e gli altri ausili che sono importanti come gli alimenti per la salvaguardia della salute”.